14 dicembre -
“Le disposizioni anticipate di trattamento (note come biotestamento) sono oggi, a tutti gli effetti, legge dello Stato: un atto di giustizia, l’affermazione di un diritto di libertà, quello di poter rifiutare consapevolmente ogni accanimento terapeutico, nel pieno rispetto del principio di autodeterminazione e della dignità della vita della persona.” Lo afferma la Deputata del Partito Democratico Ileana Piazzoni.
“Una legge che riconosce finalmente il lungo cammino nell'affermazione di diritti aperto dal coraggio di persone straordinarie, che hanno lottato per il diritto a una morte dignitosa, loro o dei propri cari, a partire da Beppino Englaro e da Mina e Piergiorgio Welby e dall'impegno instancabile dell’associazione Luca Coscioni. Diritti oggi sanciti da una legge dello Stato, grazie all'impegno, alla determinazione e alla capacità di mediazione di tanti colleghi, alla Camera e al Senato, concretizzati oggi in un grande risultato per il Parlamento. Le norme sul biotestamento, ovvero la manifestazione di volontà in vista di un evento futuro che pregiudichi la capacità di autodeterminazione, sono dettate nel quadro di una disciplina complessiva del consenso informato, rimettendo al centro il rapporto di cura medico-paziente, stabilendo chiaramente il diritto di quest’ultimo al rifiuto di qualsiasi accertamento diagnostico o cura, comprese la nutrizione e l’idratazione artificiale, per la prima volta definite puntualmente come trattamenti sanitari, ma affermando, al contempo, come non si possano esigere terapie che vanno contro il dato scientifico. Si chiarisce inoltre la possibilità di ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in presenza di dolore resistente ai trattamenti sanitari nonché la pianificazione condivisa delle cure tra medico e paziente rispetto all'evolversi delle conseguenze di una patologia grave: un nuovo paradigma nella determinazione del rapporto di cura. Una legge che non parla di morte – conclude Piazzoni – ma della dignità della vita, diritto fondamentale che oggi compie un passo avanti decisivo verso la tutela piena dell’autodeterminazione delle persone.”
14 dicembre 2017
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