14 dicembre -
"La Consulta di Bioetieca Onlus esprime soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento che colma una lacuna nell’ordinamento giuridico italiano ormai non più tollerabile. Nella legge ritroviamo norme di grande civiltà che segnano un deciso passo avanti nel principio di autodeterminazione da sempre sostenuta dalla Consulta.
Apprezziamo soprattutto il richiamo ai principi costituzionali e in particolare agli artt. 2, 13, e 32, alla definizione della idratazione e nutrizione artificiale come trattamenti sanitari e, soprattutto, alla mancata previsione dell’istituto dell’obiezione di coscienza spesso invocato durante i lavori parlamentari. L’obiezione di coscienza avrebbe aperto pericolose falle all’interno della legge stessa che avrebbero reso difficile la fruizione dei diritti da essa garantiti, come purtroppo sta avvenendo nel caso dell’aborto.
Questa legge introduce nella legislazione ordinaria il principio del consenso informato e delle disposizioni anticipate di trattamento (testamento biologico) anche se non esaurisce tutte le necessarie opzioni che da una legge sul fine vita ci saremmo attesi.
Essa è positiva perché finalmente garantisce ai cittadini il minimo dovuto.
Ora che abbiamo raggiunto questo importante traguardo del testamento biologico, la Consulta di Bioetica continuerà a battersi per introdurre, anche nel nostro Paese, l’eutanasia e il suicidio assistito, come sostenuto da ormai due decenni e riaffermato nel Convegno internazionale tenutosi alla Camera dei Deputati a fine giugno 2017 e nel relativo
Manifesto".
Questo il commento di
Maurizio Mori, Presidente della Consulta di Bioetica Onlus.