15 novembre -
"Con gli emendamenti approvati oggi al Senato in commissione vengono introdotte nuove norme per regolamentare l’uso medico della cannabis.
Ciò avviene estrapolando le parti più significative della legge recentemente approvata dalla Camera, fatte confluire nel decreto fiscale, in fase di conversione. Con successo coroniamo il lavoro di un paio di anni che, nonostante pregiudizi e fughe in avanti, consegna al paese alcune norme che sono attese da tempo da centinaia di persone malate che trovano nell’uso della cannabis, sotto prescrizione medica, una terapia efficace contro il dolore". Questo il commento di
Margherita Miotto (Pd), relatrice alla Camera del disegno di legge sulla cannabis terapeutica.
"Le innovazioni che entreranno in vigore a breve, con la conversione del decreto fiscale adeguatamente coperto con 2.300.000 euro, consentiranno non solo di dare continuità al progetto pilota avviato nel 2014 con l’Istituto farmaceutico militare di Firenze per la coltivazione e la trasformazione della cannabis ad uso medico, ma anche potenziare l’attività per far fronte al fabbisogno nazionale e per condurre studi clinici per sperimentare nuovi impieghi della cannabis in patologie ancora prive di efficaci terapie, nonché sviluppare nuove preparazioni farmaceutiche per agevolare l’assunzione dei medicinali a base di cannabis da parte dei pazienti".
"Sono inoltre richiamate le norme che consentono al ministero della Salute di ricorrere ad enti ed imprese per la coltivazione e trasformazione della cannabis, nonché all’importazione della cannabis da assegnare allo stabilimento militare per la trasformazione e distribuzione alla farmacie, al fine di soddisfare il fabbisogno eventualmente non coperto. Sono altresì promosse le attività di formazione ed aggiornamento dei medici in coerenza con le attività formative previste dalla legge 38/2010 sulle cure palliative e terapia contro il dolore", prosegue.
"Ma la norma più qualificante riguarda la garanzia di equità nell’accesso ai trattamenti con cannabis per tutte le persone che ne hanno bisogno nell’intero territorio nazionale, superando le differenziazioni esistenti fra le varie regioni, ponendo a carico del servizio Sanitario Nazionale l’onere per la somministrazione dei prodotti farmaceutici a base di cannabis per gli usi già riconosciuti dal ministero della Salute. Un ottimo risultato che consente di superare le criticità esistenti sia nel disomogeneo accesso alle terapie ma anche nella difficoltà di reperire la cannabis ad uso medico presso le farmacie a causa dei limiti imposti dall’Olanda che finora esporta i prodotti e della limitata capacità produttiva finora sviluppata a Firenze", conclude Miotto.