4 novembre -
Il G7 Salute è stato preceduto da lavori preparatori e da una discussione che hanno coinvolto non solo le Organizzazioni/Agenzie specialistiche ma anche scienziati, ricercatori, professionisti di diversi estrazioni a livello internazionale, che hanno fornito il loro contributo con una consultazione.
La
consultazione Delphi è stata condotta in due round, per fornire un supporto e un ampio consenso alle decisioni politiche, basate sulla scienza e sulla crescente evidenza dei diversi impatti dei fattori climatici e del peggioramento ambientale sui profili sanitari delle comunità, in modo
da definire le migliori strategie e individuare un insieme di possibili azioni come concetti e argomenti da sviluppare nella Dichiarazione (Communiqué) finale dei ministri.
Complessivamente sono stati inviati oltre 700 inviti a partecipare all’indagine Delphi e con il
primo round si sono raccolte 188 risposte, provenienti da tutto il mondo.
Il giudizio si è fondato su due criteri:
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impatto potenziale: la rilevanza che l’adozione dell’azione potrebbe avere sulla salute,
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efficacia potenziale: quanto l’efficacia dell’azione si basi su evidenze consolidate.
Sulla base dei risultati, sono state
selezionate le 20 azioni più votate che, con il secondo round, sono state valutate da 113 esperti rispetto a due criteri:
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ruolo dei paesi del G7 nel promuovere l’attuazione,
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arco temporale rispetto al quale si possono collocare i potenziali impatti delle azioni.
Nella figura è riportata la estrema sintesi per evidenziare il messaggio sostanziale inviato dai numerosi esperti internazionali interpellati.
Il messaggio degli esperti sottolinea come
sia i Paesi del G7 che tutti gli altri dovrebbero
prioritariamente promuovere al loro interno e con azioni di
advocacy e sostegno da un lato un’azione di mitigazione, promuovendo politiche di
riduzione delle emissioni, di cui i co-benefici sulla salute sono ampiamente discussi in letteratura; dall’altro irrobustire e promuovere/
sostenere le sorveglianze, sia delle malattie infettive, sia più in generale le sorveglianze collegate/collegabili ai fattori climatici e ambientali.
All’interno dei Paesi del G7 poi, si suggerisce, prioritariamente, di lavorare sul
Global Action Plan, sia sulla sua attuazione in collaborazione con gli organismi internazionali, sia sostenendo la ricerca per il suo sviluppo. Altra area di ricerca considerata prioritaria è quella della
Antimicrobico resistenza, anche in relazione ai fattori climatici e ambientali (aspetto sin ora poco studiato).
Infine, si suggerisce che
i Paesi del G7 si impegnino, prioritariamente,
attraverso advocacy e supportando direttamente i Paesi a maggior rischio, sulle tematiche legate all’
acqua, sia potenziando gli aspetti infrastrutturali, sia garantendone la sicurezza. Altri aspetti prioritari in termini di aiuti, sono il
controllo dei vettori di agenti patogeni, e il
rafforzamento dei sistemi sanitari (con particolare riferimento ai paesi con flussi migratori – in uscita o transito) anche specificatamente agli aspetti relativi all’
immunizzazione. Il G7 Salute è stato preceduto da lavori preparatori e da una discussione che hanno coinvolto non solo le Organizzazioni/Agenzie specialistiche ma anche scienziati, ricercatori, professionisti di diversi estrazioni a livello internazionale, che hanno fornito il loro contributo con una consultazione.