È stato il co-housing il tema centrale della quarta riunione dell’Intergruppo Parlamentare per tutelare la longevità voluto dal Vice Presidente del Senato,
Paola Taverna, che ha presieduto l’incontro a cui hanno dato il proprio contributo il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Veronica Mammì, e Sandro Polci, senior partner Cresme consulting e membro della presidenza del Comitato scientifico di Legambiente.
“Il co-housing è certamente una proposta innovativa – ha detto Taverna – che porta alla socializzazione, contrasta la solitudine e l’esclusione sociale, che insidiano la qualità della vita dei nostri longevi. In Italia se ne parla, se ne conoscono potenzialità e benefici, i privati da tempo hanno dato seguito all’idea progettando e realizzando soluzioni residenziali comuni. Le Istituzioni gradualmente e sporadicamente cominciano a ritenerlo uno strumento per raggiungere molteplicità finalità pubbliche di attuale interesse e di preminente valore. Credo sia necessario incoraggiare la realizzazione di contesti abitativi e residenziali per anziani ancora autosufficienti che desiderino vivere per conto proprio, dove siano disponibili o facilmente accessibili servizi sanitari di base e servizi di supporto alla vita quotidiana. Un'azione – ha aggiunto il vicepresidente del Senato - che dia impulso al raggiungimento di soluzioni di ampio respiro, nonché innovative nel settore della residenzialità per anziani, inclusive della possibilità di una progettualità mirata al ripopolamento di borghi abbandonati che presentino caratteristiche consone ad accogliere popolazioni anziane”.
“Il futuro dell’abitare nella società longeva è rappresentato dallo sviluppo di nuove soluzioni che rispondano ai bisogni di persone desiderose di mantenere la propria autonomia e di restare socialmente attive negli anni. Tra queste il co-housing, sebbene ancora troppo poco conosciuto in Italia, è certamente una delle prospettive più interessanti, che potrà imprimere un nuovo slancio all’invecchiamento attivo, specialmente se accompagnato da quell’innovazione tecnologica ormai sempre più necessaria a offrire ai senior la sicurezza di vivere a casa propria con tutti i comfort. Al tempo stesso lo Stato potrà risparmiare potendo contare su una popolazione sempre più autonoma, che può mantenersi presso il proprio domicilio fino a che è possibile, con un’adeguata assistenza territoriale”, dichiara
Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani e Vice Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Longevità.