“Diciamo un netto e fermo No a distanziamento e barriere, incontri con tempi contingentati, visite e uscite a discrezione delle direzioni sanitarie delle strutture, Green pass letto in chiave discriminatoria mentre diciamo Sì a triage, mascherine e tampone antigenico rapido.” I comitati ORSAN – Open RSA Now e #RSAaperte prendono posizione in merito all’ipotesi di un’ordinanza ad hoc con la quale il Ministero della Salute punta a riaprire le porte alle visite dei familiari all’interno delle RSA e RSD italiane.
“Nelle ipotesi di protocollo in discussione leggiamo di entrate contingentate, plexiglass, green pass obbligatorio e discriminante, visite mediche esterne e uscite dalle strutture regolate a discrezione della direzione sanitaria e ci chiediamo: che senso ha avuto vaccinare tutti gli ospiti delle RSA se ancora devono vivere agli arresti domiciliari? I vaccini sono o non sono il baluardo di elezione contro il virus? I vaccini sono o non sono efficaci ? Il Ministro della Salute Speranza ci spieghi. Le persone che risiedono in struttura sono ospiti o prigionieri? Ripristinare le visite in presenza, dopo oltre un anno di isolamento, significa riattribuire il giusto valore al concetto di libertà personale, restituendo alla famiglia la tutela e la dignità costituzionale che le spettano. In un Paese dove il Presidente del Consiglio Draghi invita gli stranieri a venire per turismo semplicemente con un tampone negativo o il green pass, senza dover fare nessuna quarantena e senza limiti di tempo e circolazione, i cittadini ospiti delle RSA e RSD vivono ancora come prigionieri”.
“L’autodeterminazione e il libero godimento dei propri affetti famigliari sono gli unici elementi che distinguono una persona libera da un prigioniero: il Ministro Speranza ci dica che reato hanno commesso i nostri cari o li liberi, come il Ministro di una società democratica farebbe. Gli anziani e le persone in stato di fragilità sono esseri umani, non “cose” di proprietà di qualcuno. ORSAN – Open RSA Now e #RSAaperte sono pronti a rigettare qualsiasi proposta non riqualifichi la figura dell’anziano in quanto essere umano con diritti precisi in termini di libertà personali e tutela della salute. Ci aspettiamo inoltre che il Governo, nella figura del Ministro Speranza, nello stilare la propria proposta di protocollo visite, non prescinda dall’importanza fondamentale del contatto, libero e non sindacabile, quale fondamentale e imprescindibile forma di comunicazione, per tutte quelle persone affette da patologie come Alzheimer e demenze. Festeggeremo quando e se rivedremo i nostri cari nel totale rispetto delle loro e delle nostre libertà costituzionali. Per il momento vigiliamo e chiediamo tutela per coloro che dall’inizio di questa pandemia hanno pagato il prezzo più alto, in termini di vita, privazioni e isolamento”.