“In tema di Covid e vaccini è ancora caos, tra ritardi, differenze regionali e informazioni carenti e confuse che contribuiscono a generare un clima di incertezza. Questo in una fase molto delicata e di svolta della campagna vaccinale: nella settimana 16-22 aprile si stimano circa 315 mila somministrazioni giornaliere negli oltre 2200 punti vaccinali attivi in tutta Italia. Si tratta di un momento decisivo per imprimere una forte accelerazione nel quadro delle priorità indicate dall’Ordinanza n. 6 del Commissario straordinario Figliuolo, nel rispetto delle fasce d’età (ultraottantenni) e fragili alle quali tutte le Regioni si devono adeguare”. È quanto sostiene Cittadinanzattiva in una nota.
“Ciononostante – prosegue - le Regioni continuano a muoversi in “ordine sparso”: è il caso della Puglia, che pure ha fatto importanti passi avanti, e della Basilicata (solo per fare gli esempi più recenti) che da lunedì hanno “aperto” la vaccinazione anche per chi non si è preventivamente prenotato e nella fascia di età dai 60 ai 79 anni. In Campania, il Governatore De Luca ha annunciato addirittura di non volersi attenere ai target fissati dal Commissario e di voler procedere con le categorie produttive, dopo aver vaccinato gli ultraottantenni.”
“Se si procede senza prenotazioni, ci chiediamo come si possa aver contezza di aver prima vaccinato chi rientra nelle categorie prioritarie", dichiara
Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. Ai cittadini, giustamente, si chiede responsabilità, senso civico e rispetto dei turni previsti dal piano vaccinale, ma chi si preoccupa dei messaggi che essi stessi ricevono?”. Cittadinanzattiva teme che le comunicazioni contrastanti, non da ultimo in merito alla sospensione del vaccino Johnson & Johnson, i ritardi nella consegna delle dosi e nelle somministrazioni, la mancata immunizzazione delle categorie più a rischio portino molti cittadini a diffidare e a rimandare le vaccinazioni, con effetti pesanti sul rispetto del piano vaccinale e sulla salute pubblica.
“Chiediamo ancora una volta – conclude Mandorino - che vengano messe in campo azioni trasparenti e omogenee su tutto il territorio in merito al piano vaccini e che si proceda allineandosi uniformemente alle indicazioni nazionali, considerando che, come ribadito da una recentissima sentenza della Corte costituzionale, la 37/2021, siamo dinanzi a una materia di profilassi internazionale, la cui competenza è dello Stato centrale. Chiediamo inoltre che le scelte riguardanti i vaccini che saranno fatte in questi giorni si attengano rigorosamente alle indicazioni scientifiche e siano ampiamente comunicate e spiegate ai cittadini, e che i mezzi di comunicazione si allineino nell'offrire una comunicazione informata, obiettiva e non allarmistica".