L'Italia, con il precedente Governo Conte, ha avuto l'occasione di poter diventare comproprietaria del vaccino contro il Covid di AstraZeneca. Quello anglo-svedese, ricordiamo, è uno dei vaccini più al centro del dibattito per i problemi relativi alle forniture a causa sia dei problemi produttivi che dei blocchi all'export applicati da diversi Paesi. La rivelazione è stata fatta ieri sera a Porta a Porta da Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, l’istituto italiano che collabora con l’azienda biofarmaceutica svedese nei test di controllo sul vaccino.
"Avevo invitato il Governo Conte a prendere contatti con l'Università di Oxford per diventare comproprietari i quel vaccino visto che come imprenditore non mi conveniva fare quell'investimento dal momento che c'era l'intenzione di vendere il vaccino a prezzo industriale. Non ci sarebbe quindi stato un utile. Purtroppo questo è uno Stato ingessato - ha sottolineato Di Lorenzo nel suo intervento su Rai Uno -. Non si è riusciti a fare un finanziamento da 20 milioni di euro nel giro di pochissimi giorni, più altri 50 milioni nel giro di alcuni mes,i verso un'Università straniera perdendo così quest'occasione".
8 aprile 2021
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