“Nel giro di pochi giorni supereremo la soglia dei centomila morti per Coronavirus in Italia dall’inizio della pandemia. Perlopiù si tratta degli anziani di questo Paese, delle persone più fragili, di genitori e nonni, e siamo basiti e preoccupati dall’indifferenza generale di fronte a questa carneficina silenziosa che si consuma ogni giorno”. A dichiararlo è
Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani che ha anche annunciato come “per questo alle 12:00 di martedì 9 marzo, data in cui quella fatidica soglia sarà purtroppo superata secondo le proiezioni, saremo a Roma a Piazza Colonna davanti a Palazzo Chigi, con un presidio simbolico, nel rispetto delle norme anti-Covid, al fine di ricordare le vittime e testimoniare la vicinanza alle loro famiglie. Auspichiamo che il Presidente del Consiglio Draghi, i Presidenti di Camera e Senato, i Ministri e le altre cariche istituzionali si uniscano a noi per un minuto di raccoglimento in onore dei nostri centomila morti. A quel che vediamo la situazione purtroppo non è destinata a migliorare, considerata la rapidità della diffusione delle varianti e la lentezza con cui procedono le vaccinazioni nei confronti degli anziani”.
“A oggi – ricorda Messina - le persone vaccinate sono appena il 2,44% del totale. A questo ritmo ci vorranno più di un anno e dieci mesi per coprire il 70% della popolazione, ovvero dovremmo arrivare al gennaio del 2023. Ma come sarà cambiato fino ad allora il volto di questo Paese? Quante altre decine di migliaia di vite avremo dovuto perdere? Che ne sarà della nostra economia? Dei posti di lavoro, degli esercizi commerciali, delle piccole imprese dei figli e dei nipoti? Nessuno sembra voler alzare la testa dalla quotidianità e proiettarsi in avanti per dare una risposta a questi quesiti. Sentiamo tutte le forze politiche dire che dobbiamo cambiare passo, ma qua l’unico passo che cambia è quello del numero dei morti che continua a crescere. I decessi di febbraio sono stati 9.183. Nei soli primi tre giorni di marzo si aggiungono altri 936 decessi, con un trend che torna a crescere. Sommati ai 14.357 di gennaio arriviamo a 24.476 dall’inizio del 2021, con una media di 394 morti al giorno, e arriviamo a ben 98.635 dall’inizio della pandemia. Si tratta prevalentemente di persone anziane. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2, infatti, secondo l’ultimo aggiornamento ISS è salita a 81. Bisognava anzitutto proteggere i 4 milioni e 400mila over 80, li avremmo dovuti vaccinare tutti entro marzo per abbattere significativamente la mortalità. Sapevamo che il traguardo sarebbe stato difficile da raggiungere, ma non possiamo continuare ad assistere al suo spostamento in avanti nel tempo”.
“Ci sono Regioni – precisa - nelle quali le prenotazioni per la vaccinazione degli over 80 sono partite solo adesso, il che vuol dire che persone anziane e fragili, con diverse patologie, per le quali la letalità del virus supera ampiamente il 20%, saranno costrette ad attendere ancora settimane, mesi, per ricevere entrambe le dosi di vaccino e poter tirare finalmente un respiro di sollievo. E infine pensiamo a tutte le persone malate e immunodepresse che non riescono ad avere il vaccino, a volte più fragili persino degli stessi over 80. Assistiamo senza batter ciglio al bollettino dei morti giornalieri nel tardo pomeriggio di ogni giorno. Ormai solo a pochi si stringe il cuore pensando alle sofferenze delle famiglie, alle perdite delle nostre biblioteche umane che se ne vanno. Pensiamo a cosa non farebbe un padre per salvare suo figlio. Ma un figlio cosa deve e può fare per salvare il suo caro? Ormai le famiglie italiane sono anestetizzate da tutto ciò e lo si vive come fosse parte della normalità. Per non cedere a questa logica di indifferenza, al superamento di questa tragica soglia che non è soltanto un numero, abbiamo scelto di fermarci in un momento di saluto e riflessione, che vuol essere al tempo stesso uno sprone a non arrendersi e a prendere decisioni rapide, nel bene del Paese”.