Quali sono le sfide che attendono i Fondi Sanitari e gli operatori del settore malattia? E quali le criticità attuariali e gestionali connesse con l’erogazione da parte dei Fondi delle prestazioni odontoiatriche ed assistenziali? Questi i temi del convegno organizzato ieri a Milano da Previmedical S.p.A., società leader nella gestione dei Fondi Sanitari e dei sinistri malattia, in collaborazione con Iama Consulting.
Al convegno hanno partecipato i maggiori esperti del settore (Grazia Labate, ricercatore in economia sanitaria; Isabella Mastrobuono, docente di organizzazione e gestione dei servizi sanitari; Carla Collicelli, Fondazione Censis) ed alcuni dei Fondi Sanitari più importanti nel panorama nazionale (Pietro de Sarlo Responsabile Welfare di Gruppo Intesa San Paolo, Simonpaolo Buongiardino Presidente Fondo Est, Gaetano Stella Presidente Cadiprof, Massimo Pacini Responsabile Ufficio Assistenza Gruppo Banco Popolare, Alessandro Rasino Direttore Generale Cassa Uni.C.A., Giuseppe Marabotto Direttore Generale Fasdac).
Molti i temi approfonditi dai relatori: dall’analisi comparativa dei sistemi sanitari integrativi dell’Europa a 25 all’evoluzione del ruolo dei Fondi Sanitari da strumenti di welfare “di riparazione” a strumenti di sussidiarietà. Proprio tale contesto, peraltro, impone ai Fondi importanti riflessioni sui modelli di erogazione delle prestazioni a maggior contenuto integrativo (le prestazioni odontoiatriche ed assistenziali) e sulla prospettiva di sostenibilità degli attuali modelli finanziari (assicurazione, autogestione ed, eventuale, riassicurazione).
“Obiettivo dei nostri servizi – ha affermato Marco Vecchietti, Direttore di Previmedical S.p.A. - è mettere a disposizione dei Fondi Sanitari e delle Compagnie di Assicurazione un modello gestionale in grado di garantire l’erogazione delle prestazioni odontoiatriche ed assistenziali attraverso un network capillare di strutture convenzionate che consenta agli assistiti di non anticipare di tasca propria l’importo delle cure richieste ed assicuri al contempo ai Fondi l’acquisto a tariffe competitive di prestazioni di comprovata qualità”.
In questa fase di transizione per i Fondi Sanitari, hanno quindi rilevato gli esperti, si profilano nuove opportunità per il settore, opportunità che potranno essere colte da quegli operatori che saranno in grado di mettere in discussione i modelli tradizionali con i quali fino ad oggi hanno assolto alle loro funzioni prevalentemente di natura associativa per assumere un ruolo istituzionale di erogatori di prestazioni sanitarie integrative a quelle previste dal Sistema sanitario nazionale.