13 aprile - La donna, 71 anni, pur giudicata “cieca assoluta” dalla commissione medica dell’Asl di Viterbo, si muoveva senza bisogno di assistenza. Per oltre 30 anni ha percepito indebitamente l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità. A scoprirla la Guardia di Finzanza di Viterbo.
Era considerata una “cieca assoluta”. Con questa diagnosi ha truffato lo Stato per oltre 30 anni percependo indebitamente, dal 1979 ad oggi, sia l’indennità di accompagnamento che la pensione di invalidità, per un danno complessivo all’erario di oltre 110mila euro. Si tratta di una 71enne di Tuscania (Vt) che, nonostante la diagnosi di cecità accertata dalla competente commissione medica della Asl di Viterbo, si muoveva perfettamente a proprio agio e senza alcun bisogno di assistenza o ausilio necessari per i soggetti non vedenti.
A scoprirla la Guardia di Finanza di Viterbo, che hanno seguito e filmato (vedi video a fondo pagina) la falsa cieca per giorni ed in diversi orari della giornata scoprendo che svolgeva senza alcuna difficoltà le attività di giardinaggio e le numerose faccende domestiche presso la sua abitazione al punto che, tra lo stupore degli investigatori, è stata vista individuare e recuperare con particolare precisione, e senza alcuna incertezza, degli oggetti caduti a diversi metri di distanza. Ed anche lontano dalle mura domestiche è stato verificato che l’anziana donna si muoveva con disinvoltura sia presso gli esercizi commerciali, ove sceglieva i capi di abbigliamento che successivamente acquistava, sia presso i mercati all’aperto della zona .
A conclusione delle attività la falsa cieca è stata segnalata alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Viterbo per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Contestualmente sono stati avviati anche ulteriori approfondimenti della sua posizione economica e fiscale.