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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Cronache

Coronavirus. Trump si scaglia contro l’Oms: “Ha dato in ritardo allarme, è filocinese. Pronto a sospendere fondi”. La replica: “Non politicizzare il virus”

immagine 8 aprile - Il presidente Usa in conferenza stampa ha minacciato di tagliare i fondi all’Organizzazione accusata di aver ritardato l’allarme pandemico e di essere troppo filo cinese. Il Dg Tedros ha ribattuto che occorre mettere in quarantena la politicizzazione del virus”.
“Gli Stati Uniti sono pronti a sospendere i fondi Usa diretti all'Organizzazione mondiale della sanità, hanno lavorato male”. Il presidente Donald Trump, che nelle ultime ore aveva criticato l'Oms per essere troppo filocinese e accusandola per questo di aver sbagliato nel dare in ritardo l'allarme sulla pandemia ha lanciato la minaccia e ha ribadito come a suo avviso l'Oms è troppo vicina a Pechino subendone le pressioni, e questo ha favorito l'esplosione della pandemia.
 
“All'interno degli Stati bisogna lottare uniti, il virus può infilarsi tra le fratture della politica. Il focus di tutti i partiti politici deve essere quello di salvare le persone. Non politicizzate questo virus. Se non volete ancora più morti, non vi dividete”, ha replicato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus rispondendo ad una domanda sulle accuse del presidente americano. “Non usate il Covid-19 per conquistare consensi politici -, ha detto ancora - . È come giocare con il fuoco. Per favore mettete in quarantena la politicizzazione del virus”.
 
“Siamo ancora nella fase acuta di una pandemia, quindi ora non e' il momento di ridurre i finanziamenti”, ha dichiarato in conferenza stampa Hans Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa, rispondendo ad una domanda sulle osservazioni fatte da Trump.
 
Bruce Aylward, consulente del direttore generale dell'Oms, ha difeso le relazioni dell'agenzia delle Nazioni Unite con la Cina, affermando che il suo lavoro con le autorità di Pechino è stato importante per comprendere la natura dell'epidemia iniziata nella città cinese di Wuhan nel dicembre 2019. “Nella prima parte di questo focolaio era assolutamente fondamentale avere pieno accesso a tutto il materiale possibile, mettersi sul campo e lavorare con i cinesi per capirlo», ha detto ai giornalisti. Questo è quello che abbiamo fatto con tutti gli altri paesi duramente colpiti come la Spagna”, ha dichiarato. 
8 aprile 2020
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