Minore controllo dell’aderenza al farmaco, possibile indisponibilità del farmaco a livello di farmacia territoriale, problemi di privacy e, infine, incentivazione all’utilizzo di generici di imminente introduzione, con la possibilità che nel tempo la gratuità riguardi solo il generico e per avere il farmaco cui si è abituati si debba integrare il costo.
Sono questi i quattro punti sui quali si è basato l’allarme lanciato ieri da Nps (Network persone sieropositive) e Favo (Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia), riassunti in un documento che è stato portato all’attenzione del Governo (
clicca qui per scaricare il documento). A tranquillizzare i malati c’è però oggi una nota della Federfarma che interviene a gettare acqua sul fuoco.
“La distribuzione di farmaci in farmacia è sicura, tutela il paziente e avviene nel rispetto della privacy” si legge nel documento del sindacato dei titolari di farmacia. “Le farmacie già oggi distribuiscono farmaci per patologie estremamente gravi (i cosiddetti farmaci del PHT, prontuario ospedale - territorio), fornendo al malato tutte le indicazioni necessarie e verificando l’aderenza alla terapia. La disponibilità dei medicinali è assicurata, anche per le consegne plurigiornaliere da parte dei fornitori”.
I rischi della distribuzione in farmacia ipotizzati dalle associazioni, viene spiegato “sono inesistenti”. Al contrario di quanto poteva invece accadere con la distribuzione nelle strutture pubbliche, a volte eseguita “da personale non laureato”. E anche sul piano della conservazione potevano esserci lacune, senza dimenticare “gli sprechi collegati ai farmaci che scadono e sono inutilizzati”.
Nessun rischio anche sul piano della mancata disponibilità di farmaci che sono comunque “molto costosi e rapidamente deteriorabili”. A evitarlo esiste una forma di distribuzione ‒ lo cosiddetta “distribuzione per conto” ‒ riservata a quei medicinali che necessitano di un monitoraggio specifico e che prevede la distribuzione attraverso le farmacie dei farmaci acquistati dalle Asl. In questo modo i malati possono agevolmente trovare in farmacia tutti i medicinali di cui hanno necessità. Senza trascurare che la distribuzione per conto consente anche all’amministrazione pubblica di evitare sprechi e contenere la spesa, “assicurando il monitoraggio dei consumi con assoluta trasparenza e tempestività”. Si tratta di un sistema già adottato da molte Asl in tutta Italia con ottimi risultati. Al malato basta solo recarsi nella farmacia più vicina, presentare la ricetta e ricevere il farmaco richiesto.