Esercizio abusivo della professione medica, denunce per decessi in sala operatoria, omessa visita domiciliare, certificati fatti senza aver visto mai il paziente, superficialità nella visita e gravi illeciti ai danni del Sistema sanitario nazionale. Sono alcune delle motivazioni che portano gli Ordini dei medici a decidere una sanzione verso i propri iscritti, previo procedimento disciplinare nei suoi confronti. In totale, nel corso del 2011, gli enti hanno provveduto alla sospensione di 57 medici e ne hanno radiati 3.
Nel 2010 erano state 93 le sospensioni dall'esercizio professionale e 3 le radiazioni. Lo scorso anno, dunque, pur rimanendo invariato il numero di camici bianchi radiati, si è potuto notare un calo delle sospensioni, scese a 57.
Inoltre, come riportato dall’AdnKronos in base ai dati elaborati dal Ministero della Salute, sono stati in totale oltre 10 mila i provvedimenti disciplinari che nel 2011 sono stati emessi dagli oltre cento Ordini nei confronti degli iscritti, che sono in totale oltre 370 mila.
A fronte della sanzione comminata, i medici possono impugnare i provvedimenti degli Ordini davanti alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps), l'organo del ministero della Salute con funzione d'appello per gli operatori del Ssn.
Nel caso in cui la Commissione disciplinare dell'Ordine accerti nel comportamento del sanitario sottoposto a giudizio la violazione di qualche articolo del Codice deontologico, irrogherà una sanzione.
Le sanzioni rilevanti, sia per l'Ordine che per il ministero della Salute, sono, appunto, la sospensione e la radiazione. Il medico, infine, ha facoltà di impugnare anche le decisioni della Cceps davanti alla Corte di Cassazione.