Nella mattinata odierna, a Torino e Pistoia, i Carabinieri del NAS di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e due di obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti rispettivamente di un medico e di due farmaciste. Le ordinanze arrivano a termine di una indagine avviata nel mese di gennaio 2019, quando nel corso di una verifica ispettiva di una farmacia sita in Pistoia, i militari del Nas avevano sequestrto centinaia di ricette contenenti prescrizioni di farmaci il cui utilizzo è vietato per scopi dimagranti, tutte a firma di un medico torinese specializzato in Scienza dell’Alimentazione – Indirizzo Dietologico e Dietoterapico, con studi medici in Torino e Pistoia.
“Proprio la specifica specializzazione del medico - spiegano i Nas in una nota - induceva i militari a svolgere un approfondimento investigativo, che consentiva di appurare che il professionista, nel periodo 2017/2018, aveva compilato, in favore di pazienti che si erano a lui rivolti per perdere peso, centinaia di ricette contenenti prescrizioni di diverse tipologie di farmaci (preparazioni magistrali in capsule da allestire in farmacia), anche ad azione stupefacente e/o psicotropa, da assumere per via orale in associazione tra loro, il cui utilizzo è vietato per scopi dimagranti, attestando falsamente sulle ricette che i medicinali venivano prescritti per la cura di patologie per i quali erano stati approvati [trattamenti di disturbi depressivi, ansia]”.
Nell’inchiesta sono coinvolte anche la titolare ed una dipendente della farmacia di Pistoia, ubicata a pochi metri dallo studio medico, le quali, riferiscono i Nas, “pur consapevoli che le prescrizioni mediche rilasciate dal medico attestavano falsi stati patologici, allestivano ugualmente le preparazioni magistrali contenenti ansiolitici, antidepressivi e ormoni tiroidei, anche ad azione stupefacente, in favore delle decine di persone che nei giorni in cui il medico esercitava nello studio adiacente, e anche su indicazione dello stesso, si presentavano in farmacia”.