La terapia Di Bella è “priva di evidenze scientifiche”. “Per quanto riguarda gli aspetti clinici tutto è già stato discusso e definito nel passato e, come sottolinea giustamente il Ministro della Salute oggi, non è più il caso di riparlarne”. È questo il commento del direttore del dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Tumori di Aviano, Umberto Tirelli, dopo la sentenza del Tribunale di Bari che ha riaperto il dibattito sul metodo Di Bella per la cura del cancro.
Con riferimento alle dichiarazioni di Giuseppe Di Bella sul "presunto riconoscimento scientifico del metodo inventato dal padre per il fatto che i dati di un suo studio siano stati presentati ad un congresso scientifico a Singapore", Tirelli afferma che “i congressi cinesi a cui fa riferimento Giuseppe Di Bella sono congressi sui generis, in cui tutti vengono invitati a portare qualsiasi cosa vogliano presentare senza alcuna valutazione scientifica di merito su quanto presentato. Si tratta, insomma, di un business turistico che non ha niente a che fare con la scienza. Personalmente, ricevo numerose richiesta di partecipazione a questi congressi, a cui ovviamente non mi sognerei mai di partecipare”.
Tirelli invita quindi Giuseppe Di Bella ad “inviare questi dati all’American Society of Clinical Oncology (Asco), il congresso internazionale più importante degli oncologi, che sarà sicuramente felice di accettare una presentazione orale, casomai nella sessione plenaria, considerando l’impatto rivoluzionario di questa terapia nella cura del cancro”.