Il Consiglio dei Ministri, nella riunione dello scorso 7 marzo, ha ratificato, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Enzo Moavero Milanesi, il Protocollo sui registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti, fatto a Kiev il 21 maggio 2003, e la Convenzione di Minamata sul mercurio, con allegati, fatta a Kumamoto il 10 ottobre 2013.
Gli obiettivi del Protocollo di Kiev ricomprendono e ampliano quelli già perseguiti a livello comunitario con il registro EPER e a livello nazionale attraverso la “dichiarazione INES”: sviluppare l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali attraverso l’implementazione di un registro delle emissioni e dei trasferimenti di inquinanti (principalmente di origine industriale) coerente a livello internazionale, diretto a monitorare le emissioni effettive annue, piuttosto che quelle autorizzate. “L’istituzione del registro – spiega una nota di fine seduta di Palazzo Chigi - permette ai cittadini dell’Unione europea di accedere direttamente alle informazioni sulle emissioni rilasciate dai complessi industriali, permettendo una partecipazione informata alle decisioni che riguardano l’ambiente”.
Obiettivo della Convenzione di Minamata è, invece, la protezione della salute e dell’ambiente dalle emissioni e dai rilasci antropogenici di mercurio e di composti del mercurio. Il testo prevede misure per ridurre i livelli di mercurio nell’ambiente, contemperando l’esigenza di armonizzazione con le politiche di sviluppo nazionali. Sono previste misure per lo stoccaggio temporaneo del mercurio, per i rifiuti contenenti mercurio e i siti contaminati.
Soddisfazione per le ratifiche è stata espressa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF). “Mentre proprio in questi giorni la mobilitazione per i cambiamenti climatici ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo, l’Italia ha ratificato due importanti documenti che impatteranno sulla salute pubblica e sull’ambiente”.
“Tutela della salute e informazione trasparente – sottolinea
Nausicaa Orlandi, Presidente della FNCF – sono due aspetti fondamentali che sono al centro di questi due documenti e che ci interpellano in prima persona: il ruolo dei Chimici e dei Fisici è infatti imprescindibile laddove la discussione e le decisioni coinvolgono elementi chimici e gli inquinanti. Siamo quindi a favore di azioni che mirano a migliorare la salute della collettività coerentemente con l’impegno quotidiano che mettiamo nel cercare nuove soluzioni a problemi ambientali che riguardano il presente e il futuro della collettività”.