Sono arrivati i primi dati, “provvisori ed incompleti”, richiesti dal Governo inglese a tutte le cliniche riguardanti ogni caso di rottura delle protesi mammarie Pip. I risultati ottenuti sono stati commentati alla Bbc dal segretario alla Salute, Andrew Lansley, per il quale “non è necessario rimuoverle solo per motivi precauzionali perché l’intervento comporta un rischio operatorio superiore a quello di un eventuale beneficio derivante dalla rimozione di questi impianti”.
Sembrerebbe che circa 42 mila donne inglesi abbiano impiantato queste protesi mammarie. Per il direttore dell'Independent Healthcare Advisory Services (IHAS), Sally Taber, "si può confermare che I dati relative alle rotture riportate da impianti Pip sono in linea con gli ‘industry standard’, ossia nell’ordine dell’1-2%”.
Il dato appare controverso, visto che dalla Francia si riporta un dato di 1000 casi di rottura su 30 milla donne portatrici di protesi Pip.
Anche per quanto riguarda il pericolo di un tumore al seno causato dall'impianto, gli inglesi, come del resto gli italiani, hanno minimizzato sui rischi. La società francese Poly Implant Prothese avrebbe infatti utilizzato un silicone, certamente non a norma, ma comunque non tossico.