Stati Uniti alle urne per le primarie in otto stati in questo "Super Tuesday", uno degli appuntamenti elettorali più importanti in attesa delle elezioni del midterm in programma a novembre. Si è votato in Montana, Alabama, Iowa, Mississippi, New Jersey, New Mexico, South Dakota e California.
Occhi puntati sulla California, lo Stato più vasto e popoloso con ben 53 distretti elettorali, ma anche il territorio dove solitamente si precede ciò che successivamente avviene a livello nazionale. A trionfare è stato il Democratico
Gavin Newsom con oltre il 33% dei consensi. Secondo le regole previste dalla legge elettorale californiana, sfiderà il secondo per numero di consensi, a prescindere dal partito di appartenenza. In questo caso si tratta del repubblicano
John Cox che, forte del sostegno elettorale del presidente
Donald Trump, ha ottenuto il 27%.
Proprio in California interessi di democratici e repubblicani si trovati a convergere in queste settimane. Da una parte, infatti, Newsom è riuscito ad evitare uno scontro 'interno' con il democratico Antonio Villaraigosa, ex sindaco di Los Angeles, e i repubblicani, pur consapevoli di andare incontro ad una più che probabile sconfitta il prossimo novembre, sono riusciti a superare lo sbarramento delle primarie e potranno così portare con più facilità alle urne il proprio elettorato in modo da far votare anche quei candidati alla Camera che possono affermarsi in collegi conservatori o contendibili.
Celebrando la sua vittoria nel "Super Tuesday", Newsom ha così illustrato i suoi progetti per il governo della California: "Assistenza sanitaria garantita per tutti, un 'piano Marshall' per costruire alloggi a prezzi accessibili e porre fine alla povertà infantile".
Gavin Newsom, cinquant'anni, vicegovernatore della California, sindaco di San Francisco dal 2004 al 2011, è figlio dell’avvocato della famiglia Getty e imparentato con Nancy Pelosi. Il suo obiettivo è quello di far partire proprio dalla California, considerato uno Stato strategico, la controffensiva al presidente Trump. La sua elezione a governatore viene considerata il trampolino di lancio per la una candidatura alla Casa Bianca per le elezioni del 2020.
Giovanni Rodriquez