"E' davvero grave negare la possibilità di donare il sangue a una persona, solo perché omosessuale. Si tratta di una discriminazione inaccettabile, perché non vi sono argomentazioni scientifiche su cui poggiare una simile decisione”. È quanto afferma Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico e presidente della Commissione d'inchiesta sul Ssn, dopo la denuncia di una donna a cui al Policlinico Umberto I di Roma avrebbero impedito di donare il sangue perché gay.
“Non è mai stata dimostrata – aggiunge Marino - la trasmissione di Hiv da una donna lesbica, anzi per loro il rischio è minore rispetto a quello di ogni altra donna eterosessuale. Lo dice la letteratura scientifica, sia per quanto riguarda l'Hiv sia per ogni altra infezione sessualmente trasmissibile. Di fatto, ci sarebbero più rischi per la sicurezza del sangue donato con un eterosessuale che avesse rapporti non protetti con delle prostitute e non lo dichiarasse in sede di colloquio".
Per questo, secondo il senatore Pd, “è urgente fare chiarezza per mettere fine a una eventuale selezione di candidati per la donazione del sangue non basata su criteri scientifici. I pregiudizi non possono e non devono trovare spazio nelle corsie degli ospedali. Sono tanti i medici, gli infermieri e i tecnici che ogni giorno lavorano in maniera rigorosa senza preconcetti o tabù, accertare la verità è un dovere anche nei loro confronti".