Dopo un acceso dibattito di diversi mesi, il passaggio da tre a undici vaccinazioni obbligatorie è entrato in vigore in Francia da lunedì 1 gennaio 2018 e il governo spera che grazie all’obbligo si ripristini un livello adeguato di copertura vaccinale.
Queste le otto vaccini precedentemente raccomandate che sono diventate obbligatorie:
• pertosse
• morbillo
• parotite
• rosolia
• epatite B
• Haemophilus influenzae B
• pneumococco
• meningococco C .
Che si aggiungono alle tre già obbligatorie:
• difterite dal 1938
• tetano dal 1940
• polio dal 1964
Queste undici vaccinazioni saranno essenziali per l'ammissione del bambino nella comunità scolastica (asilo nido e scuola dell'obbligo), ma la legge prevede una certa elasticità per i primi sei mesi del 2018.
In ogni caso secondo il governo francese con la nuova legge cambia molto poco per la maggior parte dei bambini. Secondo il ministero della Salute infatti tra il 70 e l'80% dei bambini francesi sarebbe già sottoposto alle stesse vaccinazioni.
E questo perché, spiegano, la distinzione tra vaccini obbligatori e raccomandati era diventata in gran parte teorica poiché i tre “vecchi” obbligatori non venivano da tempo più commercializzati da soli ma venivano associati in forma polivalente anche ad altri vaccini.
Tuttavia, come avvenuto in Italia, anche in Francia il principio dell'obbligo si è scontrato con il fronte no vax e per l’economista sanitario Frédéric Bizard, “questo obbligo è un segno di un fallimento della politica di salute pubblica che non è riuscita a convincere la popolazione”
Le vaccinazioni richieste saranno coperte al 65% dall'assicurazione sanitaria pubblica, tranne rosolia, parotite e morbillo, supportati al 100% per i minori. Costo complessivo: circa 12 milioni di euro, secondo il ministero.