I Carabinieri del NAS di Torino, coadiuvati nella fase esecutiva da militari dei Comandi Provinciali e dei NAS territorialmente competenti di 11 province, hanno dato esecuzione alle ordinanze di applicazione di misure non detentive (obbligo di presentazione alla PG e obbligo di dimora) emesse dal GIP presso il Tribunale di Novara nei confronti di 50 indagati ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di furto, ricettazione, commercio illecito di sostanze anabolizzanti e in parte stupefacenti e farmaci pericolosi per la salute pubblica. Sono state contestualmente eseguite perquisizioni locali e domiciliari nei confronti dei medesimi indagati.
Le indagini, avviate dal NAS di Torino nell’ottobre 2016 a seguito di controlli congiunti con l’Agenzia delle Dogane su plichi sospetti provenienti dall’estero e contenenti prodotti farmaceutici non tracciati, consentivano di individuare una rete di approvvigionamento e distribuzione al dettaglio di sostanze anabolizzanti e dopanti vietate, destinate a frequentatori di palestre e addetti alla sicurezza presso locali di divertimento. Tali sostanze e farmaci di produzione estera, in particolar modo di origine est-europea, venivano acquistati soprattutto in internet e raggiungevano i destinatari nascosti all’interno di spedizioni postali e di plichi veicolati da corrieri ufficiali.
Inoltre tali farmaci dopanti e similari, oltre ad essere utilizzati senza controllo medico, erano di provenienza sconosciuta e senza garanzie sul reale contenuto, costituendo grave pericolo per la salute degli assuntori.
In tale contesto operativo, coordinato dalla Procura della Repubblica di Novara, sono state eseguite 50 perquisizioni locali e domiciliari nelle province di Novara, Alessandria, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Varese, Pavia, Lodi, Napoli e Salerno, nei confronti degli indagati di nazionalità italiana e anche est europea dediti alla commercializzazione di sostanze vietate nell’ambiente delle palestre. Nel corso dell’indagine è emersa inoltre un’ulteriore condotta illecita da parte di alcuni indagati (di professione autotrasportatori) riconducibile a numerosi episodi di furto di carburante in danno di distributori del Nord Italia e delle stesse aziende dalle quali dipendevano. Proprio una parte dei profitti ottenuta dalla rivendita del carburante veniva reimpiegata per l’acquisto degli anabolizzanti.
Le odierne perquisizioni hanno consentito di raccogliere importante materiale di prova a supporto dell’ipotesi investigativa ed eseguire il sequestro di oltre 500 tra fiale e confezioni di medicinali anabolizzanti, 200 confezioni vuote, siringhe nonché varie taniche e attrezzature utilizzate per l’aspirazione del carburante, rinvenute in possesso degli indagati senza giustificato motivo.
Fonte: NAS