(Reuters Health) – Le acque che ospiteranno le gare di nuoto di fondo e di triathlon delle Olimpiadi di Tokyo 2020 presentano livelli di Escherichia Coli venti volte superiori al limite accettato. Un piccolo allarme, a due anni dai Giochi, sul quale gli organizzatori si metteranno presto al lavoro, Desta particolare preoccupazione la bonifica delle acque dell’Odaiba Marine ParkGli, per le quali l’installazione di filtri a schermo subacquei ppotrebbe non essere sufficiente la quaa contenere la quantità di batteri coliformi fecali provenienti dall’esterno, durante i periodi di pioggia.
Pertanto stanno prendendo in considerazione la possibilità di modificare gli orari e le date delle competizioni previste nel parco acquatico sulla base delle condizioni meteorologiche. “Prenderemo le migliori misure possibili per assicurare che la sede soddisfi tutti gli standard pertinenti delle federazioni internazionali e che gli atleti possano svolgere la loro migliore gara in estrema sicurezza”, ha detto a
Koji Murofushi, direttore sportivo di Tokyo 2020, in una conferenza stampa.
I test -effettuati per 26 giorni tra luglio e settembre – hanno dimostrato che
gli standard di qualità dell’acqua fissati dalle federazioni internazionali sono stati rispettati solo per 10 giorni per le maratone di nuoto e solo sei giorni per il triathlon. Ad esempio, la quantità di coliforme fecali testate in un giorno erano fino a 7.200 per 100 ml, ben al di sopra del limite di 1.000 per 100 ml concordato dalla Federazione Internazionale di Nuoto.
Intanto
l’Escherichia coli ha mostrato una concentrazione fino a 5.300 per 100 ml, rispetto al massimale dell’Unione Internazionale del Triathlon di 250 per 100 ml, come hanno dichiarato il comitato organizzativo di Tokyo 2020 e il governo metropolitano di Tokyo (TMG).I coliformi fecali provengono da rifiuti umani e animali e una grande quantità potrebbe indicare la presenza di patogeni, mentre alcuni ceppi di E. coli possono causare diarrea o altre infezioni.
I funzionari di Tokyo hanno dato gran parte della colpa ad un periodo record di pioggia di 21 giorni verificatosi in agosto, dicendo che la qualità dell’acqua a Odaiba varia notevolmente a seconda del tempo e sono convinti di poter controllare la situazione.
Fonte: Reuters Health News
Chris Gallagher
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)