Come già previsto dalla scorsa settimana, anche l'ultimo sforzo del GOP di abrogare l'Affordable Care Act è fallito. Nella giornata di ieri è risultata decisiva l'opposizione di
Susan Collin (R-Maine) che ha lasciato i Repubblicani al di sotto della soglia necessaria per far passare la nuova proposta di legge Cassidy-Graham.
Dopo sette anni di promesse da parte dei Repubblicani sull'abrogazione dell'Obamacare, è ormai certo che il primo anno della presidenza Trump si chiuderà con un nulla di fatto. Sono infatti risultati vani i vari tentativi sia di sostituirlo con una nuova proposta di riforma sanitaria, sia di abrogarlo seppur parzialmente.
La senatrice Collins ha annunciato il suo "no" alla misura a seguito della pubblicazione di un'analisi che prevedeva per "milioni" di americani la perdita della copertura entro il 2026.
Altri due senatori del GOP -
Rand Paul (Ky.) e
John McCain (Arizona) - si erano già schierati contro il disegno di legge Cassidy-Graham. Ricordiamo che Repubblicani al Senato possono contare su una maggioranza di 52 senatori, contro i 48 dei Democratici. Il venir meno dell'appoggio di 3 senatori, contando il compatto schieramento dei Democratici contro la proposta di legge della maggioranza, ha fatto venir meno i numeri necessari per approvare il provvedimento.
Dunque né una serie di cambiamenti dell'ultimo minuto durante il fine settimana né
l'analisi preliminare del CBO (Congressional Budget Office) hanno permesso di spostare i voti. Anzi, proprio il rapporto CBO ha contribuito ad affossare definitivamente le possibilità per la proposta Cassidy-Graham di passare, rilevando come sia impossibile prevedere il numero di americani che potrebbero perdere la copertura sanitaria con l'approvazione della nuova proposta di legge e stimando una perdita di 1 trilione di dollari di fondi federali per Medicaid entro il 2026.
Giovanni Rodriquez