La battaglia sui vaccini rischia di complicarsi per il presidente del Codancons
Carlo Rienzi. A quanto apprende l'
AdnKronos Salute, infatti, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma,
Paolo D'Ovidio, ne ha chiesto il rinvio a giudizio - insieme a un'altra persona - per diffamazione in concorso ai danni del presidente dell'Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi.
E questo perché, in concorso fra loro, "redigevano o comunque facevano distribuire nei pressi del ministero della Salute alcune centinaia di copie di un volantino dal titolo 'Comitato vaccini Covasi', con il quale si offendeva l'onore e la reputazione di Ricciardi che veniva falsamente indicato in conflitto di interessi con la carica ricoperta per essere lo stesso sponsorizzato da quattro aziende produttrici di vaccini".
La vicenda risale al 3 novembre 2016. Ma già a ottobre Rienzi aveva annunciato una class action, un ricorso al Tar e un esposto nei confronti di Ricciardi per procurato allarme: nel mirino del Codacons il monito dello scienziato sul calo delle vaccinazioni anti-morbillo, che avrebbe provocato un numero "elevato di casi, alcuni di questi complicati e potenzialmente letali per i bambini non vaccinati", come sosteneva l'esperto. A questo attacco era seguita una lettera aperta inviata dal presidente dell'Iss al procuratore della Repubblica
Giuseppe Pignatone, in cui si sottolineava l'importanza di una "magistratura al fianco dei medici e degli scienziati, per contrastare chi per diversi e spesso turpi motivi abusa della credulità popolare".
Alle accuse di Rienzi, in pratica, Ricciardi replicava appellandosi alla magistratura e ricordando l'andamento dei casi di morbillo in Italia, ad oggi 3.346 con due morti dall'inizio dell'anno. Qualche giorno dopo la querela del presidente dell'Iss, che ha portato alle indagini e quindi alla richiesta di rinvio a giudizio.
"Una vicenda francamente sconcertante e che non voglio troppo commentare, se non ringraziando davvero le forze dell'ordine e la magistratura per l'estrema rapidità delle indagini". Così il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciari, ha commentato all'
AdnKronos Salute il caso dei volantini diffamatori
Il presidente dell'Iss rivendica "il rigore scientifico e la trasparenza che hanno improntato tutta la mia vita. Non si poteva passare sopra a un fatto del genere: la cosa più preziosa per uno scienziato è la reputazione, ecco perché la difenderò sempre". Non solo. Ricciardi si è detto colpito "dall'attacco" ricevuto. "Il mondo è un po' spietato", riflette, ma non intende fermarsi nel suo impegno. "Continuerò sempre a dire il vero, rispettando l'etica professionale e la trasparenza", e questo anche se un atteggiamento simile rischia di attirare qualche attacco. "Devo rendere conto al ministro della Salute che mi ha scelto per la presidenze dell'Istituto superiore della sanità e ai cittadini, e continuerò ad agire nell'interesse del bene pubblico. Un lavoro - conclude - che viene apprezzato dalle istituzioni politiche e scientifiche".