“Il medico è solo tra supertecnologie e tagli”. Questo il grido d'allarme di Sergio Harari*, apparso lo scorso 17 maggio sul Corriere della Sera(leggi l'articolo). Di seguito, le opinioni raccolte o inviate dai lettori a Quotidiano Sanità per capire quanto il timore di Harari sia reale tra i professionisti della sanità e soprattutto in che modo sia possibile uscire da una situazione che vede i nostri camici bianchi sempre più stretti tra tagli di bilancio, nuove tecnologie molto costose e bisogni di salute in crescita.
 
* Direttore dell’Uo di Pneumologia del San Giuseppe di Milano

 
I commenti

Benato (Fnomceo): "Si scarica sui medici la contrapposizione tra economia e domanda di salute"
 
Cavicchi (Tor Vergata): "E’ vero il medico è solo. Come noi, pochi, ultimi riformisti della sanità"
 
Cozza (Fp Cgil Medici): "La professione è sempre più svalutata"
 
Lala (Sumai-Assoprof): "Se continua così non potremo fare tutti i giorni miracoli"
 
Mele (Fimp): "È la conseguenza di una politica basata solo sui tagli"
 
Nozzoli (Fadoi): "Medici, più che soli 'accerchiati'. Ma dobbiamo e possiamo reagire"
 
Troise (Anaao Assomed): "Occorre tutelare l’atto medico"
 
Cartabellotta (Fondazione Gimbe): "Senza dati di appropriatezza i tagli indiscriminati sono inevitabili"
 
Bettegazzi (ex direttore di dipartimento, Sanremo): "Il medico si è lasciato sfuggire il suo ruolo"
 
Biondo (medico fisiatra, Cesena): “E’ un problema culturale. Sia della classe medica che dei cittadini”
 
Olmi (oncologa): “L’appropriatezza e la verifica sono la via da seguire”
 
Conti (mmg, Viterbo): "Ci hanno trasformati in meri esecutori di volontà altrui"
 
Negri (ospedale Maggiore, Bologna): “Un nuovo articolo, ma vecchie e irrisolte affermazioni”
 
Il medico è solo? Harari risponde al forum di QS

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