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QS Edizioni - martedì 26 novembre 2024

Cronache

Due bambini nati da maternità surrogata. Riconosciuta la genitorialità a coppia di due uomini. Il primo caso italiano

immagine 1 marzo - Dopo otto anni di battaglie legali, due papà gay di Trento hanno ottenuto il riconoscimento della piena genitorialità. Ora, con i loro due bambini, sono una famiglia a tutti gli effetti. La decisione è stata presa dalla Corte d'Appello della città, che ha dato pieno valore, anche in Italia, al provvedimento della Corte Superiore di Giustizia canadese.
Due bambini e due papà: accade per la prima volta in Italia, a Trento. La Corte d'Appello della stessa città, grazie ad una ordinanza, ha dato piena efficacia giuridica ad un provvedimento della Corte Superiore di Giustizia del Canada. Questa aveva stabilito il pieno diritto dei due uomini ad essere genitori, a tutti gli effetti, di quei bambini nati all'estero, grazie ad una maternità surrogata. La giustizia canadese, paese in cui minori sono considerati cittadini jus soli, si era opposto al rifiuto di un comune Trentino, dichiarandolo illegittimo. La Corte aveva espresso il suo parere in modo chiaro: "l'insussistenza di un legame genetico tra i minori e il padre non è di ostacolo al riconoscimento di efficacia giuridica al provvedimento straniero".
 
La decisione del Canada
Per la giustizia del Canada, insomma, il fatto che l’ordinamento italiano preveda un modello di genitorialità esclusivamente fondato sul legame biologico non va considerato, piuttosto è di maggiore importanza la responsabilità che un genitore è in grado di mostrare, consapevole dell'importanza della decisione di crescere e accudire un bambino.  È lo stesso parere espresso dall’ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, che ha definito l'avvenimento come un fatto che scrive la storia: "quando un figlio lo cresci – ha scritto - lo curi, lo ami: allora sei padre, madre, genitore".
 
Il parere del legale della coppia
Anche l'avvocato che segue la coppia da otto anni, Alexander Schuster, ha commentato la vicenda: "Si tratta di un riconoscimento di genitorialità piena - ha detto in un'intervista all’Ansa - ritengo significativo che la sentenza non faccia menzione dell'espressione orientamento sessuale. Il vero problema non è la relazione omosessuale della coppia di genitori, quanto l'idea che vi sia difficoltà a riconoscere ad un uomo, aldilà del suo orientamento, una piena e adeguata capacità di cura e di amore nell'accudire i figli. Questa sentenza va al di là di un una semplice tutela delle coppie gay”.
 
Le reazioni politiche
Piena soddisfazione anche dall'associazione per la tutela delle coppie gay. Il portavoce del gay Center, Fabrizio Marrazzo, vorrebbe che il presidente del Consiglio Gentiloni incontrasse questi due papà gay. C'è chi invece, come l'associazione radicale Certi Diritti spera che questa vicenda possa scuotere il parlamento affinché si vada avanti con una legge.
 
Di tutt'altra opinione sono, invece, gli esponenti del centrodestra: "in Italia l’utero in affitto è reato - ha detto la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in una intervista all'Ansa - il nostro ordinamento non prevede le adozioni gay: il lavoro della magistratura italiana è applicare la legge non scrivere sentenze che la aggirano". Matteo Salvini, leader della Lega Nord, invece, dice “ no agli egoismi degli adulti sulla pelle dei bambini”. Infine, c’è chi non si sorprende, come Eugenia Roccella parlamentare Idea: l'accaduto sarebbe “una logica conseguenza della legge sulle unioni civili tanto voluta da Renzi e Alfano".
1 marzo 2017
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