Il Dipartimento della Protezione Civile ha chiesto di inviare immediatamente, già nelle prossime ore, 20 infermieri sulla costa marchigiana – altri saranno coinvolti successivamente - per assistere, supportare e coordinare continuativamente, 24 ore su 24, l’evacuazione dei soggetti più fragili e bisognosi dal punto di vista di salute e da quello psicologico dalle zone terremotate verso le aree scelte per la messa in sicurezza.
Il Coordinamento infermieri volontari specializzati nell’emergenza sanitaria, nato nel 1998 come espressione operativa e qualificata della Federazione dei Collegi Ipasvi è composto infatti da infermieri volontari di Protezione civile che mettono a disposizione conoscenze e competenze nel soccorso sanitario, in grado di schierare équipe di professionisti modulandone la quantità e la specializzazione a seconda delle situazioni umanitarie e/o sanitarie da affrontare nelle fasi successive a quelle del soccorso, quando cioè i terremotati devono gestire la loro vita di tutti i giorni.
“La macchina del Sistema Nazionale di Protezione Civile è ancora una volta immediatamente partita. Anche Cives è stata allertata – ha commentato il presidente nazionale dell’associazione,
Michele Fortuna - e ci siamo subito mossi attivando i meccanismi interni dell’Associazione per reperire le disponibilità di personale infermieristico qualificato da tutti i nuclei dell’associazione, prime quelle più vicine del Centro Italia, che stanno partendo per le zone più colpite. La macchina dei soccorsi è molto complessa e per essere più efficace (e più efficiente) deve essere ben organizzata, con regole di funzionamento (che devono essere conosciute e rispettate) e gli interventi ordinati e coordinati”.
“Gli infermieri del Cives – ha commentato la presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli – hanno in questo modo l’opportunità e sono pronti a farlo, di dimostrare con questa ulteriore chiamata, una volta di più l’importanza della loro Associazione e la loro volontà di guardare positivamente al futuro secondo i valori del Cives, ampiamente consolidati e soprattutto secondo quelli della nostra professione”.