Peculato, furto aggravato e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. Sono queste le ipotesi di accusa a carico di medici, infermieri e personale dell’ospedale civile Cardinal Massaia di Asti oggetto di 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 8 decreti di perquisizione locale e personale emessi dall’ufficio Gip del Tribunale di Asti ed eseguiti stamani dai Nas di Alessandria nell’ambito di una indagine sull’attività dell’Uo di Otorino Laringoiatria dell’ospedale.
“L’indagine – spiega una nota dei Nas -, avviata nel decorso mese di novembre, si inserisce nelle attività istituzionali della Specialità svolte nell’ambito dell’esercizio dei compiti di vigilanza e repressione delle attività illecite in materia sanitaria”. Nel corso delle indagini, riferiscono ancora i Nas, “sono stati puntualmente riscontrati diffusi e reiterati furti di materiale sanitario tra cui strumenti chirurgici, dispositivi medici e specialità medicinali ad uso esclusivo ospedaliero che, successivamente, venivano impiegati presso gli studi medici privati dei professionisti coinvolti, l’utilizzo illecito e per fini privati di ambulatori di proprietà dell’Ente pubblico nonché l’indebita riscossione di denaro per i pagamenti delle visite ambulatoriali”.Il danno, spiegano i Nas, è “al momento quantificato in circa 10.000 euro”.
Agli arresti domiciliari sono finiti 4 medici (tre del reparto e una guardia medica a contratto) e una infermiera. Le segnalazioni, a quanto appreso da
Quotidiano Sanità, sarebbero partite dal alcune caposala che avevano notato la sparizione di materiale sanitario.
Sul caso è intervenuta anche il direttore generale della Asl,
Ida Grossi. “Dopo aver accertato la sparizione di strumentazione e materiale vario – dichiara in una nota -, l’Asl AT ha provveduto ad informare l’autorità competente che ringrazio per la massima e sollecita collaborazione, e che proprio oggi, ha fatto scattare l’operazione intercettando i presunti responsabili degli ammanchi”.
“Personalmente – ha commentato Ida Grossi - sono indignata ed offesa per tutti gli operatori che quotidianamente operano con onestà, trasparenza e risultati importanti per la salute del cittadino. Quella trasparenza è diventata uno dei punti fondanti dell’amministrazione regionale e della nostra Azienda sanitaria che, come si evince, sta dando i primi frutti”.
Il direttore generale della Asl evidenzia, però, che “poche mele marce, se tolte dal cesto per tempo, non sono in grado di contagiare le altre. E questo lo voglio dire anche e soprattutto ai cittadini perché continuino ad avere fiducia nell’ospedale e nel personale del Cardinal Massaia e di tutto il territorio dell’Asl”.