Dopo
la distruzione dell’ospedale di Al Quds, supportato da MSF ad Aleppo, MSF ha lanciato la mobilitazione globale #NotATarget per ribadire che ospedali e civili non sono un obiettivo militare. Il prossimo 3 maggio, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite voterà una risoluzione per fermare futuri attacchi contro ospedali, pazienti e civili nelle zone di guerra. MSF ne ha seguito da vicino la redazione e ora vuole dare alla propria richiesta la maggior forza possibile.
Nello specifico, MSF chiede che la risoluzione riaffermi il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario da parte di tutti i Paesi, garantisca la possibilità di fornire assistenza medica imparziale, proteggendo gli operatori sanitari e tutti i pazienti, indipendentemente da chi sono (come afferma il Diritto Internazionale Umanitario), stabilisca investigazioni indipendenti efficaci sugli attacchi contro le strutture sanitarie per individuare i responsabili.
"Su Facebook e Twitter - fanno sapere da MSF in una nota - si può sovrapporre alla propria immagine profilo l’icona del bersaglio #NotATarget, per ribadire in modo diretto e personale che i civili non sono obiettivi militari".Lunedì 2 maggio alle 12.00 la piattaforma Thunderclap invierà un messaggio simultaneo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite da parte di tutte le persone che hanno aderito alla mobilitazione.