Con l’aderenza alla terapia si guadagna in salute e si possono far risparmiare fino a 100 mld ai sistemi sanitari europei. Questo il messaggio lanciato durante la
Giornata europea per il diritto alla salute organizzata da Senior Italia Federanziani all’interno dei lavori del III Forum della Salute in corso a Rimini.
Ad aprire l’evento che ha visto anche la partecipazione di parlamentari europei ed esperti provenienti dal vecchio continente è stato il Magnifico rettore dell’Università di Brescia e presidente Aifa
Sergio Pecorelli che ha illustrato il tema dell’aderenza alla terapia e l’importanza che essa può rivestire per il futuro del welfare dell’Ue. “In tutta Europa – ha detto - l’aumento dell’invecchiamento della popolazione è evidente. In Italia abbiamo il 20% della popolazione che supera i 65 anni e sappiamo che in Europa ci sono percentuali analoghe. Sappiamo che se le cose continuano in questo modo entro 15-20 anni sarà il 30% e ovviamente è questa è una percentuale molto elevata. Inoltre ci dobbiamo confrontare con il problema di bassa fertilità. Ciò significa che popolazione decresce ogni anno”. E in questo contesto l’invecchiamento porta con se un’altra sfida importante: le malattie croniche (per esempio diabete, cancro, malattie cardiovascolari, neurologiche, demenze) che sono pari all’80% delle malattie mortali in tutta Europa. “Senior Italia Federanziani – ha detto - è ben consapevole del problema. E in questo senso l’aderenza alla terapia è fondamentale perché se non si è aderenti e non si seguono le prescrizioni, le indicazioni, i consigli sugli stili di vita s’incorre in grossi problemi, con la patologia cronica che si può trasformare in problema acuto con il ricorso all’ospedale”. “Se vi fosse un’aderenza totale – ha poi detto - tutto ciò ci potrebbe far risparmiare 20-30 mld di euro solo in Italia. E sono questi numeri che ci hanno convinto a prendere il problema e portare la questione all’attenzione dell’Europa”.
A questo punto ha preso la parola il presidente di Senior Italia Federanziani,
Roberto Messina che ha detto come il “Parlamento europeo debba rendersi conto che i sistemi sanitari rischiano il default se non si governa l’aderenza alla terapia e delle malattie croniche. Stiamo parlando di oltre 100 mld di euro che si possono risparmiare”. Messina ha poi indicato la rotta: “Occorre modificare la cultura, far crescere le conoscenze e la consapevolezza della questione nei pazienti per costruire insieme un percorso con i professionisti e i decisori istituzionali”. “Siamo pronti a sostenervi – ha detto rivolgendosi ai parlamentari Ue presenti all’evento – anche venendo in forze a Bruxelles, per combattere con voi contro ogni resistenza”.
In collegamento telefonico ha poi portato i suoi saluti il presidente del Gruppo Socialisti & Democratici (S&D)al Parlamento europeo,
Gianni Pittella. “Sul terreno dell’aderenza terapeutica – ha detto - potete contare sul sostegno mio e del mio gruppo politico”.
Nel dibattito è intervenuto anche il Direttore Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute,
Marcella Marletta che ha ricordato come “la mancata aderenza provoca danni. Il paziente che non è aderente rischia per esempio di dover prendere più farmaci”. Ma il punto per Marletta “è aumentare il ruolo attivo dei cittadini anche attraverso l’uso della tecnologia e attraverso il supporto delle farmacie”.
Un appello alle istituzioni europee è stato lanciato da
Elio D’Orazio, presidente di Senior International Health Association: “Come cittadini vogliamo esprimere il nostro pensiero e vogliamo essere ascoltati anche perché l’aderenza ci riguarda tutti da vicino. Noi vogliamo dialogare, dare supporto, creare adesione e consenso e far uscire dall’indifferenza questi temi”.
A seguire ha preso la parola
Antonio Panzeri eurodeputato del gruppo S&D. “Non mi occupo di politica sanitaria ma sono qui a sostenere questa campagna molto importante. Se deve essere l’utente a stabilire se aderire o meno lo si dovrebbe responsabilizzare molto di più”. “Le politiche sociali – ha poi ricordato - sono ad appannaggio degli stati nazionali ma per me c’è l’esigenza di cedere un po’ di sovranità alle istituzioni Ue”. Ma il problema per Panzeri è che il dibattito sull’invecchiamento è ancora opaco, anche se è uno dei grandi nodi strategici per il futuro” ed quindi decisiva la costruzione di “un itinerario affinché il parlamento europeo si pronunci rapidamente per costruire un nuovo scenario”.
A testimoniare l’impegno della Ue è intervenuto all’evento anche l’eurodeputato del PPE
Aldo Patricello. “Nel 2080 un cittadino su 8 sarà over 80. Ciò solo per capire l’importanza che ci deve far cercare di porre questo tema all’attenzione dell’Europa”. Patricello ha poi indicato la strada che dev’essere quella di avere un sistema unico di cure. “Noi ci siamo occupati della mobilità transfrontaliera ma la direttiva è rimasta quasi sulla carta anche per i limiti imposti dalle regioni e in quest’ottica non possiamo continuare ad avere 21 sanità diverse”. E poi un riferimento all’aderenza terapeutica e alla proposta di Senior Italia Federanziani di sensibilizzare le Istituzioni europee. “La vostra è una nobile iniziativa e se siamo qui è perché vogliamo fare tutto quanto è in nostra possibilità. Ma dobbiamo integrare le politiche sanitarie in tutti i modi, questo è il fulcro su cui porre la nostra attenzione”.
Un video di saluto è stato portato poi dall’eurodeputata del PPE
Elisabetta Gardini. “Lo scorso 11 novembre al Parlamento Ue – ha ricordato - è stata presentata la carta europea per i diritti del cittadino over 65 con dolore cronico. Quella è stata l’occasione per pazienti e medici di raccontare le loro esperienze e far capire le loro richieste a noi parlamentari. E in questo ci siamo impegnati per portare la causa in Parlamento attraverso una dichiarazione perché è fondamentale garantire che anche l’età più adulta possa essere vista con soddisfazione e a pieno sotto tutti i punti di vista.
A chiudere la tavola rotonda è stato infine
Giovanni La Via presidente della Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento Ue. “L’Europa ha competenze limitate in campo sanitario – ha precisato - e quindi si deve sforzare di fare le regole migliori possibili perché poi l’assistenza sul piano interno raggiunga i migliori risultati”. “Abbiamo sentito parlare di vita che si allunga – ha detto - ma rispetto a questo tema abbiamo la necessità di garantire un invecchiamento attivo, una partecipazione attiva di chi è più avanti negli anni”. Per quanto riguarda l’aderenza La Via ha detto che “è un tema fondamentale”. E poi ha spiegato che la “mancata aderenza può essere intenzionale, per esempio quando ci troviamo di fronte ad un paziente convinto ma che non vede un effetto e abbandona la terapia o vede effetti collaterali e lascia perdere. Ecco, in questi casi dobbiamo informare il paziente e fargli comprendere le motivazioni della terapia, quali possono essere gli effetti collaterali e qual è il beneficio che può trarre. Ma la non aderenza è anche non intenzionale, vi sono dimenticanze accidentali, e anche su questo possiamo fare tanto, attraverso le nuove tecnologie. Penso ad alcune applicazioni che ci possono ricordare le cose che dobbiamo fare. Ecco perché in quest’ottica dobbiamo continuare a supportare quindi tecnologie e l’Europa in questo senso può fare molto”.