“L’Italia è stata condannato per la violazione dell’articolo 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”. È quanto ha stabilito la Corte di Strasburgo che ha dato ragione a tre coppie italiane omosessuali che avevano fatto ricorso a Strasburgo contro l'impossibilità di vedersi riconoscere in patria l'unione. Per i giudici che hanno pubblicato la sentenza con voto unanime il nostro Paese “non ha messo a disposizione un quadro giuridico specifico che prevede il riconoscimento e la tutela dei loro unioni omosessuali”. Lo Stato italiano è stato condannato anche a pagare le spese processuali e a risarcire ogni coppia con 5000 euro.
Il caso è stato sollevato da tre coppie omosessuali, guidate da Enrico Oliari, presidente di Gaylib. “Siamo felicissimi. Arriviamo alla conclusione di una battaglia iniziata diciotto anni fa con la nostra associazione e otto anni fa nelle aule dei tribunali” aggiunge il presidente di Gaylib, Enrico Oliari. “Un ringraziamento davvero forte, di cuore, voglio inviarlo al nostro avvocato Alexander Schuster che ha seguito la vicenda dall’inizio e fin nei particolari. Alle associazioni Certi Diritti e Rete Lenford, avvocatura lgbt, che ci hanno affiancato con convinzione, a tutti gli amici di GayLib che in questi anni ci hanno rassicurati e sono stati al fianco nostro e delle altre coppie arrivate con noi a ricorrere in Corte Europea”. “Si tenga presente – conclude Oliari – che questa sentenza nasce da una richiesta espressa di matrimonio, quindi è chiaro come il sole che, altro che rinvii, la legge sulle unioni civili sarà il minimo sindacale. Spero il presidente del Consiglio, Renzi, il presidente del Senato, Grasso e della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, Nitto Palma ci ricevano a questo punto quanto prima per parlare faccia a faccia di una sconfitta dell’Italia che è però una vittoria della comunità lesbica e gay italiana. Se servisse – scherza Oliari in conclusione – siamo pronti a incontrare le istituzioni anche sulla spiaggia di Capalbio il giorno di Ferragosto”.
21 luglio 2015
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