I giudici della Corte Suprema hanno certificato, con 6 voti a favore e 3 contrari, la legalità della riforma sanitaria varata dal Presidente Barack Obama nel 2010. In particolare è stata confermata una delle parti più contese: l’erogazione di sussidi per sottoscrivere le polizze. Il pronunciamento odierno pone un sigillo alle speranze di chi pensava di annullare la riforma per via giudiziaria. Soltanto il Congresso potrà intervenire per abolirla.
Se il verdetto fosse stato di segno opposto, circa 6,4 milioni di persone avrebbero dovuto rinunciare al sussidio. Oggetto del contendere un passaggio della riforma che spiega come i contributi siano garantiti “a coloro che hanno comprato una copertura sanitaria nei mercati previsti da ciascuno Stato”. Ma non tutti gli Stati hanno creato un mercato proprio e alcuni si appoggiano a quello federale. Gli abitanti di questi ultimi, secondo gli oppositori dell’Obamacare, non potrebbero quindi accedere ai sostegni per assicurarsi. A fine 2013 erano 41,3 milioni i cittadini americani a non possedere una copertura sanitaria, oggi sono scesi a 28,9 milioni.