Stiamo per lasciarcela alle spalle. Dopo 16 settimane di crescita continua, la diffusione dell’influenza si è finalmente arrestata e comincia il calo. Il picco è stato raggiunto nella quinta settimana dell’anno: quella tra il 31 gennaio e il 6 febbraio con circa 11 casi per 1000 abitanti.
Non che sia ancora passata: i dati della rete di sorveglianza Influnet mostrano infatti che nella scorsa settimana ancora 580 mila persone sono state messe a letto (dall’inizio dell’epidemia si è arrivati a 4,1 milioni). Ma il peggio sembra passato.
Nei 7 giorni trascorsi, il calo maggiore si è registrato nelle fasce di età che più hanno portato il peso dell’epidemia: bambini e ragazzi. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è passata da 28,91 casi per 1000 di due settimane or sono a 25,42 per 1000 della scorsa settimana. Analogo il caso nella fascia 5-14 anni: dai 30,4 casi per 1000 ai 24,95. Calo meno marcato negli adulti e negli anziani, fasce in cui tuttavia l’incidenza era notevolmente più bassa.
Se questi sono i dati su scala nazionale, tuttavia la situazione appare totalmente diversificata tra le Regioni, con alcune che hanno raggiunto livelli di incidenza bassissimi (la Basilicata con 3,31 casi per mille, per esempio) e altre che sono ancora nel pieno della tempesta. In Sardegna si registrano ancora 16,88 casi per mille abitanti, in Abruzzo 15,72, in Lazio e Campania più di 14. Picchi nelle fasce di età più giovane si stanno registrando in Veneto e nella provincia autonoma di Trento, dove circa un bambino su 20 tra 0-4 anni nella scorsa settimana è stato colpito dall'infezione.
Non calano invece gli accessi al pronto soccorso dovuti all’influenza. Nella sesta settimana del 2011 l’8 per cento di tutte le persone che si sono rivolte ai pronto soccorso è stato visitato per un’infezione respiratoria acuta. Di questi, il 22% è stato ricoverato.
Per quanto concerne infine la sorveglianza virologica, dei 349 campioni risultati positivi ai virus influenzali nella scorsa settimana, 230 sono risultati di tipo A/H1N1v, 93 di tipo B, 3 A/H3N2 e 23 virus di tipo A non ancora sottotipizzati.