È stata eseguita per la prima volta in Europa da un’équipe di neurochirurghi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, una nuova procedura di stimolazione cerebrale profonda robot-assistita su un bambino di 10 anni affetto da una rara forma di distonia genetica resistente ai farmaci, che gli impediva di camminare e di svolgere le normali attività quotidiane come mangiare, scrivere e giocare.
La distonia una patologia rara che interessa dalle 50 alle 1.000 persone per milione di abitanti In Italia sono circa 20.mila le persone colpite. È un disturbo motorio che si manifesta in età pediatrica caratterizzato dalla comparsa di movimenti involontari, ripetitivi e incontrollati dovuti alla cocontrazione dei muscoli antagonisti. Può colpire qualunque parte del corpo: braccia, gambe, tronco, collo, viso o corde vocali e determina posture anomale talvolta dolorose. Le difficoltà motorie dei bambini che ne sono affetti sono spesso causa di disabilità grave e possono influire sullo sviluppo cognitivo, comportamentale e sul loro adeguato inserimento sociale.
La nuova metodica, grazie all’elaborazione dei dati di Tac e risonanza magnetica, consente di pianificare l’intervento con giorni di anticipo e offre numerosi vantaggi per il piccolo paziente: minore durata dell’operazione, minor tempo di sedazione, ridotta esposizione alle radiazioni ionizzanti comunemente utilizzate con le metodiche tradizionali.
Il giorno dell’operazione - con l’ausilio di un sofisticato robot - una équipe di specialisti impianta nel cervello del paziente un microelettrodo che genera una "interferenza neuronale" per il controllo dei sintomi della malattia o della disfunzione del sistema. L’elettrodo è collegato ad un generatore di impulsi che può essere programmato e adeguato (per intensità e durata) alle esigenze cliniche del bambino.