“Il Parlamento ha ripetutamente chiesto la corretta etichettatura ed è sorprendente che la Commissione abbia cercato di indebolire ciò che è stato deciso dal Parlamento e dal Consiglio. I consumatori hanno il diritto di conoscere e di fare la loro scelta. Non vogliono che la Commissione scelga per loro”. Così Carl Schlyter (Verdi/ALE, SE), relatore della risoluzione del Parlamento Europeo contro il progetto di regolamento della Commissione sui nano additivi, spiega le ragioni della bocciatura.
Il progetto di regolamento della Commissione avrebbe infatti concesso un'esenzione dai requisiti sull'etichettatura dei prodotti alimentari con nano additivi già presenti sul mercato. Gli europarlamentari chiedono quindi alla Commissione di proporre nuove regole in cui sia rispettata la posizione del Parlamento sui nano alimentari, cioè quelle strutture di dimensioni infinitesimali che entrano nell'organismo umano (pelle, intestino, cervello, cellule del sangue ecc..) e possono essere utilizzate per cambiare il sapore, il colore, la struttura del cibo.
Le regole in vigore dell'Unione Europea definiscono come nanomateriale "ingegnerizzato" il materiale prodotto artificialmente di dimensioni inferiori ai 100 nm (nanometri). “La Commissione ha proposto una definizione più precisa, specificando che un nanomateriale dovrebbe essere costituito almeno dal 50% di particelle di dimensioni comprese tra 1 e 100 nanometri”, spiega l’Europarlamento, che ricorda come “l'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha indicato come soglia limite di contenuto di nanoparticelle il 10%”.