Pubblicata dalla Corte dei conti la relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Associazione italiana della Croce Rossa (CRI) per l’esercizio 2012.
“L’attività della Croce Rossa Italiana – ricorda la Corte - negli anni, è stata gravemente influenzata da discrasie organizzative e funzionali che hanno determinato lunghi periodi di commissariamento (negli ultimi 32 anni Croce Rossa Italiana è stata commissariata per quasi 25 anni). Per quanto attiene al periodo di riferimento, l’Associazione Croce Rossa, già commissariata dal 1° gennaio al 31 dicembre 2005, è stata di nuovo commissariata dall’ottobre 2008, per manifesta impossibilità di funzionamento. Tale regime di commissariamento è cessato con la nomina del Presidente nazionale in data 8 febbraio 2013, a seguito delle elezioni indette in attuazione della normativa di riforma dell’Ente”.
Ma fatta questa premessa i giudici segnalano come “sul piano gestionale, nel periodo in esame, le risultanze emerse mostrano una ripresa dell’attività della CRI rispetto al passato. Analogamente a quanto avvenuto nell’esercizio 2011, anche nel 2012 si è riscontrato un miglioramento nella gestione contabile ed amministrativa”.
Per questo la Corte rileva “che, a differenza di quanto accaduto per il passato (fino al 2010), il consuntivo 2012, come quello del 2011, è stato approvato nei termini di legge”.
Ma nonostante i progressi persistono ancora le seguenti criticità organizzative e gestionali. Eccoli in sintesi come riportato sulla Relazione della Corte.
1) la notevole complessità organizzativa e gestionale determina ancora, nonostante le iniziative poste in essere dall’attuale amministrazione, alcune discrasie gestionali derivanti, principalmente, dalla mancanza di figure professionali adeguate;
2) l’istituzione ancora non compiuta della Tesoreria unica nella regione Toscana ed il progressivo completamento della stessa per le unità provinciali e locali;
3) l’ammontare dei residui attivi, provenienti dagli esercizi pregressi, è ancora di notevole entità, con un aumento rispetto all’esercizio 2011 dell’8,3%, mentre sono risultati in diminuzione i residui passivi rispetto all’esercizio precedente con una variazione percentuale pari al 9,2%;
4) non risulta ancora concluso il complesso contenzioso con la società SI.S.E. operante nella regione Sicilia;
5) persistono e si incrementano i disavanzi degli uffici delle Regioni Lazio ed Umbria determinati, principalmente, dai Comitati provinciali di Roma, Latina e Perugia;
6) le risultanze finanziarie consolidate espongono un disavanzo delle Unità territoriali pari a € 18.876.667, cui si contrappone un avanzo del Comitato centrale pari a € 3.453.926; pertanto, l’Associazione chiude l’esercizio 2012 con un disavanzo finanziario consolidato pari ad € 15.422.741 ed un patrimonio netto consolidato pari ad € 309.562.273. Il conto economico consolidato presenta un disavanzo di € 72.228.892.
Riforma CRI
Per quanto riguarda l’attuazione della riforma della CRI, dal 1° gennaio 2014 i Comitati provinciali e locali si trasformano in associazioni di promozione sociale con personalità giuridica di diritto privato alle quali vengono trasferite tutti i compiti svolti prevalentemente da volontari; dal 1° gennaio 2015 la Croce Rossa Italiana, cambiando denominazione (“Ente strumentale alla Croce Rossa Italiana”) dovrà svolgere funzioni di supporto tecnico-logistico all’attività delle Associazioni, operando altresì come intestatario di beni e personale, da porre a disposizione delle Associazioni medesime, temporaneamente e a titolo gratuito, fino al 31 dicembre 2016; dal 1° gennaio 2017 l’Ente sarà soppresso e posto in liquidazione.