“Rinviare ancora una volta la chiusura degli OPG - luoghi 'indegni per un paese civile', come li ha definiti il Presidente Napolitano - è grave in sé, ma riteniamo sia intollerabile con una simile motivazione”. Così
Stefano Cecconi e
Giovanna Del Giudice, del Comitato StopOpg commenta l’emendamento alla legge Milleproroghe con cui le Regioni chiedono il rinvio al 1° aprile 2017 della chiusura degli Opg in quanto non sono pronte le REMS, i cosiddetti mini Opg regionali, le Residenze in cui eseguire le misure di sicurezza detentive.
“Ribadiamo che il problema non è il ritardo nella costruzione delle REMS – sostengono invece Cecconi e Del Giudice -, quanto piuttosto il fatto che così facendo la chiusura degli attuali OPG determinerebbe solo la “regionalizzazione” degli stessi. Per di più nelle REMS programmate dalle regioni sono previsti mille posti, più degli attuali internati! Pur convinti che senza modifiche del Codice Rocco, alla base della misura di sicurezza detentiva in OPG, non si possa affermare sconfitta la logica del doppio binario, che separa il destino del ‘folle reo’ dai ‘sani’ (come al tempo dei manicomi), sappiamo che oggi il problema va affrontato”.
In che modo? “Attraverso il rafforzamento di una cultura della responsabilità e della presa in carico delle persone internate, da parte dei dipartimenti di salute mentale, insieme ad una aumento delle risorse verso gli stessi”, spiegano Cecconi e Del Giudice. E poi “Attraverso l'applicazione da parte della magistratura delle sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e 2004 che favoriscono le misere alternative all’internamento”.
Per questo StopOpg insiste nel chiedere “lo spostamento del finanziamento della Legge 9/2012 e dell’attenzione dei programmi regionali a favore dei ‘percorsi terapeutico – riabilitativi’, che assicurino il diritto alle cure e al reinserimento sociale”. Questo significa orientare i finanziamenti verso i Dipartimenti di Salute Mentale nei budget di salute. “Ecco perché – concludono Cecconi e Del Giudice - una ulteriore proroga della chiusura degli Opg è inaccettabile senza introdurre precisi vincoli di legge che favoriscano le dimissioni e le misure alternative alla detenzione e pongano fine alle proroghe delle misure di sicurezza spesso motivate dalla mancanza di presa in carico da parte dei servizi nel territorio”.