Protesi Pip difettose. Quattro anni di carcere per truffa aggravata, 75mila euro di multa e radiazione definitiva dal poter operare nel mondo della salute nei confronti di Jean-Claude Mas, 74 anni, presidente fondatore della società Pip (Poly implant prothese), che ha prodotto e venduto per anni protesi per il seno difettose. Condannati anche quattro ex alti dirigenti dell’azienda: l'ex responsabile finanziario Claude Couty è stato condannato a 3 anni con 2 pena sospesa e 30.000 euro di multa. Sentenze di due anni con un anno di sospensione con condizionale della pena sono state pronunciate contro Hannelore Font, direttore controllo qualità e Loïc Gossard, direttore alla produzione. Il quinto imputato, Thierry Brinon, direttore ricerca e sviluppo, è stato condannato a 18 mesi di libertà vigilata.
Arrivano dal Tribunale di Marsiglia le prime condanne per il caso che ha coinvolto giudiziariamente 7.113 donne (che si sono dichiarate parti civili) di 71 paesi. Uno dei più grandi business illegali sulle spalle della salute pubblica mai provato. Per far capire di cosa si parla il faldone della sentenza è composto da 7945 pagine. La decisione dei giudici mette un primo punto finale sulla vicenda che ha creato nel 2011 panico in quasi tutto il globo dopo che le autorità sanitarie francesi avevano raccomandato la rimozione delle protesi a causa di un tasso di rottura doppio rispetto ad altri produttori. Si stima che nel mondo siano state impiantate 400mila protesi Pip.
I giudici transalpini hanno sentenziato che Mas ha consapevolmente ingannato i pazienti per anni sostituendo il silicone appositamente preparato per fini medici con un gel industriale. La difesa di Mas che ha annunciato che farà ricorso: “Non accettiamo in alcun modo la condanna per frode aggravata” ha in ogni caso in sede processuale ammesso lo scambio silicone-gel industriale ma secondo Mas esso non sarebbe stato pericoloso per la Salute.