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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Cronache

Il Cavallo Azzurro, simbolo della riforma psichiatrica del ’78, torna in viaggio per la chiusura degli Opg

immagine 20 novembre - Nel 1973 un enorme cavallo di cartapesta colorato di azzurro “rompe” i muri del manicomio di San Giovanni a Trieste. Da allora è simbolo dell’emancipazione psichiatrica ed ora è di nuovo in campo nella battaglia condotta da Stop Opg per chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.. Il 21 novembre "incontro" con Grasso e Boldrini. Il viaggio e le tappe.
Marco Cavallo è di nuovo in viaggio, per chiudere gli OPG, scongiurare l'apertura e la diffusione dei piccoli manicomi regionali (miniOPG), e tornare allo “spirito originale” della legge 180 che, chiudendo i manicomi, dignità e cittadinanza a tutte le persone.
 
Ma chi è Marco Cavallo? Così ne parlava Franco Basaglia: “È difficile dire cosa sia Marco Cavallo. Una cosa è certa: per i “matti” e per tutti noi ha avuto una profonda importanza. Un momento che segnò un inizio; un progetto di vita che non aveva niente più in comune con la soffocante quotidianità del manicomio, che rappresentava piuttosto un legame tra individui in una nuova dimensione. Quando il cavallo azzurro lasciò il ghetto, centinaia di ricoverati lo seguirono. Gli internati dell’ospedale invasero le strade della città portando con sé la speranza di poter stare insieme agli altri in un aperto scambio sociale, in rapporti liberi tra persone libere”.
 
Rompe i muri del manicomio di San Giovanni a Trieste nel 1973 e da allora non si è mai fermato. Ha viaggiato per raccontare le cose straordinarie che sono accadute e che hanno restituito possibilità e speranza a milioni di persone che vivono l'esperienza del disturbo mentale. Marco Cavallo è un gigante, un guerriero che corre, combatte, si ferisce e che custodisce nella sua pancia i desideri di ognuno.
Oggi è il simbolo della libertà e della possibilità che le persone hanno di realizzare i propri desideri.
 
Marco Cavallo e gli OPG
Nel 2003 Marco Cavallo arriva anche nel manicomio giudiziario di Montelupo Fiorentino e comincia un dialogo intenso e commovente con gli internati degli OPG.
Nel 2010 una Commissione parlamentare denuncia con parole insolite e pesanti come macigni, la condizione di vita di 1300 uomini e di 100 donne che abitano, loro malgrado, i sei Ospedali psichiatrici giudiziari del nostro Paese. I parlamentari entrano in questi luoghi e non credono ai loro occhi di fronte a tanto orrore.
L'impresa della chiusura dei sei OPG italiani non è cosa da poco, ma è stata fortemente sostenuta, con parole di grande presa, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che durante il suo discorso di fine anno (2012) alla Nazione, li ha definiti “un autentico orrore indegno in un paese appena civile”.
Per portare all'attenzione dei cittadini e dell'Istituzioni italiane questa situazione il comitato stopOPG, con Edizioni alphabeta Verlag e la sua collana “180 – archivio critico della salute mentale”, ha chiesto a Marco Cavallo di riprendere il suo viaggio, dopo quello intrapreso a maggio tra Brescia, Castiglione delle Stiviere e Reggio Emilia.
 
Il Viaggio: 14 giorni, 10 Regioni, 16 città, 3.500 km
Il Cavallo viaggia in tutta Italia attraverso 10 Regioni: Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Toscana, Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna e Lombardia.
Con tappe anche nei sei manicomi giudiziari e in alcune delle sedi dei nuovi mini OPG; si fermerà anche a Roma, in Parlamento. 16 le città toccate, 14 giorni in giro per l’Italia per un totale di 3.500km.
 
Nella tappa romana del 20 e 21 novembre Marco Cavallo sosterà davanti alla sede dellaCGIL nazionale in Corso d’Italia, dove Massimo e Marco Foschi recitano il Dialogo di Marco Cavallo con gli internati in OPG.
Giovedì 21, invece un calendario fitto di “incontri”, che culmineranno con quelli con i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini.
 
Significativi i nomi del mondo politico, del teatro, della musica, del cinema e del giornalismo che incroceranno il suo percorso: Gino Paoli, Massimo Cirri, Ida de Benedetto, Fabrizio Gifuni, Lella Costa, Sonia Bergamasco, Giuliano Scabia.
20 novembre 2013
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