Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lucca ha dichiarato l’estraneità di Johnson & Johnson Medical e del suo management in riferimento al caso della
morte di Bruno Marcello Manfredi, sulla base degli elementi acquisiti durante le indagini e in accoglimento della richiesta di archiviazione già avanzata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lucca. Come accertato dai consulenti tecnici nominati dal PM, “non sono emersi elementi a suffragio dell’ipotesi che la deiscenza/perforazione viscerale si sia verificata per malfunzionamento di uno specifico dispositivo meccanico di sutura impiegato nel corso del primo intervento chirurgico di colectomia parziale”.
I consulenti tecnici - professori specialisti di chirurgia e di medicina legale dell’Università di Pisa - hanno inoltre evidenziato che gli esami dell’autopsia e le immagini radiologiche del “pezzo anatomico colico” confermano che la sutura meccanica effettuata nel primo intervento “risulta formata da una sequenza ordinata di punti metallici ben chiusi”.
Alla luce dell’accertato corretto funzionamento del dispositivo, il Giudice per le indagini preliminari ha anche disposto il dissequestro di tutte le suturatrici distribuite da Johnson & Johnson Medical che, a suo tempo, furono sequestrate presso gli ospedali toscani nel corso dell’intera durata delle indagini.
“Abbiamo sempre avuto fiducia nell’operato della magistratura e siamo soddisfatti dell’esito delle indagini”, ha affermato
Giorgio Milesi, Presidente e Amministratore Delegato di Johnson & Johnson Medical.
“La sicurezza del paziente è un valore fondamentale per Johnson & Johnson Medical e il nostro compito è quello di realizzare prodotti di qualità che migliorino la vita dei pazienti in tutto il mondo. In tal senso, le suturatrici commercializzate da Johnson & Johnson Medical si sono dimostrate sicure ed efficaci in milioni di procedure chirurgiche”, ha concluso Milesi.