Cambiamenti ambientali, città sempre più inquinate, cattiva alimentazione, fumo di sigaretta nei più giovani ma anche il fumo passivo. Sono questi i fattori che negli ultimi anni hanno fatto esplodere le malattie respiratorie, e in particolare l’asma, nelle nuove generazioni. Per l’asma i numeri sono preoccupanti: ne è affetto circa il 10 per cento dei bambini contro il 5,3 per cento degli adulti.
L’allarme arriva dall’XI Congresso Nazionale della Penumologia - UIP 2010 in corso a Milano.
“L’aumento del trend dell’asma nei bambini e negli adolescenti registrato negli ultimi anni è andato di pari passo con lo sviluppo industriale ed economico dei paesi europei”, ha spiegato Stefano Centanni, presidente della Società Italiana di Medicina Respiratoria. “Questo stretto parallelismo ha indotto a ricercare le cause di questo allarmante incremento della patologia proprio in alcuni fattori legati allo sviluppo, quali lo spostamento dall’ambiente rurale a quello cittadino, le modificate abitudini di vita, le cattive abitudini alimentari, l’esposizione a numerosi nuovi allergeni e all’inquinamento ambientale e domestico. Tali fattori - ha aggiunto - potrebbero cominciare a determinare un condizionamento del sistema immunitario e una sensibilizzazione allergica addirittura in utero e poi nelle prime fasi di vita”.
Nel corso del congresso è stata perciò sottolineata l’importanza della prevenzione: una dieta ricca di frutta e verdura, per esempio, può mantenere i sistemi di difesa al massimo dell'efficienza contro i danni ossidativi da radicali liberi; l’eliminazione del fumo di sigaretta durante la gravidanza, nel periodo postnatale e in adolescenza permette di ridurre il rischio di asma perché non altera la funzione polmonare; è inoltre importante tenere sotto controllo il peso nei bambini evitando il sovrappeso, che può modificare la normale capacità della gabbia toracica e del polmone di dilatarsi correttamente e provocare ripercussioni anche sull’albero bronchiale con maggiore tendenza all’ostruzione bronchiale stessa.
“Bisogna ricordare che nei più piccoli i danni sullo sviluppo e sulla funzione polmonare sono precoci e cumulativi”, ha precisato Centanni. “È per questo che bisogna assolutamente eliminare tutti i fattori di rischio legati agli stili di vita che possono avere effetti negativi sulla respirazione. L’esposizione all’inquinamento atmosferico, che è sicuramente tra i più pericolosi dei fattori di rischio poiché non è una scelta di vita ma un’esposizione ambientale involontaria e onnipresente, purtroppo non è facilmente gestibile anche se sono ampiamente noti i suoi effetti sulla crescita polmonare, sull'aumento del rischio di infezioni respiratorie frequenti e severe e sul rischio di riacutizzazioni asmatiche”.
Proprio l’inquinamento atmosferico è il tema del Libro Bianco “Qualità dell’aria e Salute”, presentato nel corso dell’evento.
“L’inquinamento atmosferico, che rappresenta una delle principali sfide di tutti i cittadini europei, porta con sé problemi sanitari molto gravi, che continueranno a minacciare la salute pubblica anche in futuro”, ha concluso aggiunto Centanni. Il libro bianco sull’inquinamento rappresenta un primo passo verso “una maggiore consapevolezza dei cittadini sulle problematiche ambientali, ma in particolare per aumentare il livello di coscienza dei medici e soprattutto dei pediatri affinché si limitino il più possibile i danni sui bambini e si preservi loro il diritto ad una salute respiratoria migliore”, ha concluso.