“Ferma restando ovviamente la necessità di tenere in equilibrio il sistema, il diritto costituzionale alla salute non può essere messo in discussione in tempi di crisi economica, allineandolo meccanicamente ad altri fattori economici della pubblica amministrazione e magari cogliendo l’occasione per una riforma non dichiarata del sistema, utilizzando le buone ragioni del contenimento della spesa pubblica”. Questa la premessa contenuta in una
bozza programmatica approvata ieri nel corso di un incontro dei consiglieri regionali del Pd di tutta Italia, tenutasi a Firenze, sui temi dell'integrazione socio-sanitaria.
Quello approvato è un documento ‘aperto’ che, nel corso di futuri incontri, potrà essere oggetto di integrazioni e modifiche. La riunione - ci spiegano i promotori - è servita, inoltre, per gettare le basi per la costituzione di un "Coordinamento nazionale dei consiglieri regionali del Pd" che si occupano di socio-sanitario. Spetterà a loro, in attesa di future riforme dell’assetto istituzionale che possano dare il via ad una rappresentanza delle Regioni all’interno di uno dei due rami del Parlamento, operare e produrre documenti che possano servire da stimolo nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.
Nel documento si sottolinea come il fondo nazionale per le politiche sociali è stato di fatto azzerato e quello sanitario lamenta negli ultimi esercizi una diminuzione reale, che si somma (o si sottrae, come notano gli estensori del documento) alla diminuzione relativa dello stesso, sotto forma di sottofinanziamento rispetto alle reali esigenze o del semplice adeguamento all’inflazione.
“Il sistema sanitario italiano non è più in grado di sopportare ulteriori tagli e necessita anche di rifinanziamenti al fondo sociale, per non disperdere fra l’altro il processo di integrazione socio sanitaria, capace di rispondere alle nuove domande assistenziali delle nostre comunità e al contempo di spendere meglio e meno i soldi pubblici”, si legge nel testo.
Si parte da alcuni dati macro economici recentemente certificati anche dall’Ocse che dimostrano essenzialmente tre aspetti: l’Italia spende per la sanità meno di tutti gli altri Paesi cosiddetti occidentali, nel 2011 la spesa sanitaria è diminuita del 2% in termini assoluti, la speranza di vita alla nascita degli italiani è seconda nel mondo solo agli svizzeri, i quali spendono però quasi il doppio di noi (3012 dollari in Italia, 5643 in Svizzera).
I dati macro economici dunque “non segnalerebbero in teoria una particolare criticità dei nostri conti, la prudenza è dovuta semmai al fatto che il nostro debito pubblico condiziona comprensibilmente ogni analisi economica e finanziaria che ci riguarda”.
Anche a livello territoriale si sottolinea come le Regioni abbiano fatto molto negli ultimi anno per migliorare i propri conti, “molte hanno dovuto far fronte a pesanti Piani di Rientro, che cominciano come rilevato dalla Corte dei Conti a sortire effetti positivi, a prezzo però di grandi sacrifici sopportati dalle comunità di quelle regioni e con più di qualche effetto distorsivo”.
In attesa della riforma istituzionale che potrebbe prevedere una delle due Camere destinate agli enti Locali e alle Regioni, nella quale possa trovare spazio anche la partecipazione degli eletti nei consigli regionali, “pensiamo utile avviare un coordinamento nazionale dei Consiglieri Regionali che parta dal Pd e dalle materie socio sanitarie, per poi magari estendersi ad altri partiti ed a altre materie, utile per attivare inoltre fuori e dentro il Pd una discussioni approfondita e di merito fuori da qualsiasi schema precostituito”.
Questi i principali punti proposti:
- Costituzione di un coordinamento nazionale dei consiglieri regionali del PD che si occupano di socio sanitario.
- Richiesta di audizione con le Commissioni Parlamentari di Camera e Senato sulla Sostenibilità del Ssn.
- Elaborazione di una Mozione-Risoluzione –ODG, da presentare nei Consigli Regionali in appoggio alla nostra iniziativa regionale e nazionale.
- Elaborazione di in documento nel quale riassumere i punti politici e programmatici di merito.
- Presentazione all’interno del PD e al dibattito esterno delle posizioni espresse nel documento.
- Rifinanziamento dei Fondi Sociale e Sanitario a partire dai due miliardi non previsti a valere sul 2014.
- Superamento del sistema dei ticket introducendo eventualmente un più equo sistema di compartecipazione per alcune prestazioni.
- Superamento dei Piani di Rientro, fermi restando i vincoli di bilancio, attraverso una pianificazione capace di eliminare le storture prodotte da tagli non più sostenibili.
- Rivisitazione dei Lea
- Nuovo Patto della Salute con il coinvolgimento delle Assemblee elettive regionali
- Rilancio della integrazione sociosanitaria con il miglioramento di alcune norme del federalismo municipale (funzioni fondamentali, associazionismo comunale ecc.) che di fatto la rendono impraticabile.
- Sviluppo della rete territoriale e implementazione dell’assistenza domiciliare e letti di cure intermedie.
- Sviluppo della rete delle eccellenze con bacini anche sovra regionali per centri di altissima specializzazione in un ottica di rete nazionale e non di concorrenza fra regioni, superando la mobilità sanitaria, che di fatto sancisce un doppio binario non equo, soprattutto all’indomani delle direttive europee sulla sanità transfrontaliera.