Si celebra oggi la giornata mondiale della Vista, promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e celebrata il secondo giovedì del mese di ottobre. Un’occasione per porre l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sulle problematiche legate a questo bene così prezioso. E ricordare che il controllo della vista è fondamentale per non rischiare danneggiamenti dell’apparato visivo.
Tuttavia, dai dati diffusi dalla Commissione Difesa Vista emerge che un italiano su 5 non si è mai sottoposto a un controllo oculistico. Più del 60% non fa un esame da oltre tre anni. Eppure ben il 66% degli italiani hanno difetti visivi. E se il 53% porta gli occhiali, una buona quota pari al 17%, cioè una persona su quattro, non fa nulla per corregge il difetto. I bambini sono i primi a necessitare di attenzione, perché il loro disagio visivo spesso rimane inespresso o, peggio ancora, trascurato. In Italia il 40% degli alunni presenta problemi, ma non utilizza gli occhiali. Il 51,4% dei genitori non è “attivo” nei confronti della prevenzione oculare e 7 genitori su 10 ritengono le visite oculiste “non necessarie”.
È invece opportuno sottoporre i bambini, fin dall’infanzia, a controlli mirati e prestare particolare attenzione ai loro comportamenti: se un problema c’è, va individuato in tempo perché “così si evitano anche eventuali difficoltà d'apprendimento e la loro interferenza con i risultati scolastici, osserva Francesco Loperfido, consulente della Commissione Difesa Vista e responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l’Unità Operativa di Oftalmologia e Scienze della Visione dell’Ospedale San Raffaele di Milano. L'apprendimento, infatti, risulta essere facilitato se entrambi gli occhi funzionano al meglio, perché il processo di lettura non può prescindere da una visione integra ed efficiente.
Tra i vari problemi che possono emergere c’è anche l’ambliopia, molto diffusa tra i bambini - più comunemente conosciuta come “occhio pigro” e che, spiega l’esperto, è curabile solo se viene diagnosticata nei primissimi anni di età.
Oltre ai bambini in età prescolare e scolare, altra categoria la cui vista è sottoposta a stress non indifferenti è quella dei video terminalisti: ben i 2/3 soffrono di disturbi visivi spesso trascurati come affaticamento, visione offuscata e mal di testa, mentre in generale il 25% di coloro che lavorano al pc presentano anche problemi muscolo–scheletrici. Postura giusta, luci, schermo, tipo di seduta; se le regolazioni di queste variabili fondamentali non vengono effettuate in modo corretto è possibile che insorgano disturbi. “Si tratta di difetti visivi latenti o manifesti, in alcuni casi corretti, in altri mal corretti, che si possono manifestare immediatamente o dopo molte ore di lavoro”, continua Loperfido. Anche in questo caso i controlli periodici sono fondamentali; a questi potrà essere affiancato l’utilizzo, se necessario, di occhiali da lettura e da riposo. Sicuramente, ricordano gli esperti, bisogna programmare regolari pause dallo schermo quando la vista risulta affaticata e controllo delle condizioni micro-ambientali nei luoghi di lavoro.
Le donne sono le più colpite
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) circa l’85% della cecità nel mondo è evitabile: i non vedenti sono oltre 45 milioni, di cui il 58% donne. Anche la disabilità visiva colpisce in maggior misura il sesso femminile. Dopo i 50 anni, si tende ad allontanare il libro o il giornale perché da vicino i caratteri si confondono. Il verdetto è ineluttabile: presbiopia, la difficoltà a leggere da vicino. “In realtà può anche presentarsi prima dei 50, intorno ai 42- 44 anni di età, in questo caso si definisce prematura. Crepuscolare o notturna è quella invece che si presenta soprattutto in assenza di luce naturale”, spiega Loperfido.
Dai dati della Commissione Difesa Vista emerge inoltre che i due sessi reagiscono in maniera differente al problema: gli uomini tendono a rimandare, mentre le donne, che dovrebbero essere più colpite da questo cambiamento nella loro vita, aggirano il problema scegliendo montature molto ricercate e alla moda.
Attenzione particolare in dolce attesa
“In generale, le mamme in attesa che indossano gli occhiali per correggere una miopia non devono preoccuparsi”, spiega Loperfido sottolineando che “Parto naturale e l'allattamento di per sé non causano un peggioramento della vista. E’ però importante sottoporsi a un accurato controllo dall'oculista, per verificare che non ci siano problemi o lesioni legate alla retina. Un’eventuale sofferenza della retina, già presente, può peggiorare e aggravarsi”. Anche in questo caso, raccomanda la Commissione, visite regolari sono l’unica regola per stare tranquille ed escludere qualsiasi complicazione.