Spetterà ad un’inchiesta valutare se la morte di un novantenne avvenuta in Francia la scorsa settimana, sia legata ad un errore di inscatolamento di un farmaco della Teva. Le compresse sono state infatti sostituite per un errore nella fase di confezionamento del farmaco con quelle di un sonnifero prodotto nello stesso laboratorio. L’azienda farmaceutica, leader nei medicinali generici, ha immediatamente ritirato le confezioni del lotto incriminato in Francia, sottolineando come non vi siano problemi per quelli già presenti negli altri Paesi.
Intanto, in Italia, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma. “La notizia oltre che tragica è allarmante – spiega il Codacons – Nonostante l’azienda affermi di aver ritirato i lotti in questione, è gravissimo il silenzio mantenuto sulla vicenda, e la totale assenza di informazioni certe relative alla situazione in Italia. I cittadini sono stati lasciati nella totale disinformazione e e non si conoscono le iniziative intraprese a tutela della salute dal Ministero e dall’Aifa, relativamente alla vicenda dell’errato confezionamento”.
L’associazione chiede dunque alla magistratura di aprire una apposita indagine e, qualora l’errore dovesse riguardare anche il nostro paese, si mette a disposizione dei cittadini acquirenti del farmaco per eventuali azioni risarcitorie.
In ogni caso, da fonti aziendali, viene sottolineato che in Italia il farmaco non è commercializzato in quel dosaggio.