L’allergia di stagione “toglie il respiro” a più di 4 Italiani su 10: è quanto emerge da un’indagine promossa da Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione) secondo la quale la comparsa dei primi pollini è di gran lunga il primo evento che scatena i fastidiosi sintomi delle allergie stagionali.
La tanto temuta fioritura delle piante che a seconda delle specie ha inizio già nel mese di marzo, rende la primavera la stagione dei fiori ma anche quella dei raffreddori. Non c’è scampo per le persone vittime di allergie: starnuti per l’80% degli italiani e poi gocciolamento nasale (58%), lacrimazione (55%) prurito nasale e oculare (rispettivamente nel 54% e 52% dei casi), congestione nasale e occhi lucidi (48% e 42%) e talvolta anche tosse (38%).
Le malattie allergiche respiratorie, come la rinite e l’asma, sono considerate patologie emergenti infiammatorie croniche dei bambini e dei giovani adulti. Interessano dal 15% al 45% della popolazione mondiale. In Italia, più del 15% della popolazione è colpita da allergia e si stima che nell’ultimo decennio la popolazione allergica abbia subito un incremento massivo passando dal 5% al 20% in alcuni territori, quasi un italiano per famiglia.
I principali allergeni che si presentano nel periodo primaverile sono i pollini della Graminacee, che presentano una fioritura da aprile a giugno, della Parietaria con fioritura da marzo a ottobre. Le Composite, tra cui troviamo l’ambrosia, hanno una fioritura nei mesi successivi, da luglio a settembre; mentre le specie arboree come le Betullacee hanno una pollinazione precoce, nei mesi tra gennaio e maggio. Esistono veri e propri centri informativi sulla “fioritura”; sul territorio regionale si trovano, infatti, centraline Capta-Spore che trasmettono bollettini settimanali delle zone a maggiori rischio allergico. Grazie a queste nuove metodiche di analisi è stato possibile identificare nuovi allergeni come ad esempio il Cipresso e l’Ulivo.
“Si parla di allergia – spiega Lorenzo Pignataro, Direttore della Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria della Fondazione IRCCS CA’ GRANDA Ospedale Maggiore Policlinico Milano - quando si verifica una risposta anomala dell’organismo al contatto con sostanze estranee, i cosiddetti allergeni, normalmente innocue”. Nella maggior parte dei casi è il polline a provocare questa reazione, ma non bisogna dimenticare altri allergeni non legati alla stagionalità tra cui: gli acari della polvere, il pelo e la forfora degli animali domestici. Con l’avvicinarsi della bella stagione è particolarmente diffusa la rinite allergica, volgarmente anche detta raffreddore da fieno, a carico dell’apparato respiratorio.
“Nel pieno dell’allergia è fondamentale bloccare l’attacco allergico - continua Pignataro - a tale scopo è utile ricorrere a terapie sintomatiche in grado di ridurre la risposta infiammatoria e quindi i fastidiosi sintomi”.
In caso di allergia ben 7 italiani su 10 colpiti dai sintomi del raffreddore da fieno si affidano ai farmaci di automedicazione ossia quelli senza obbligo di prescrizione. Nel 2012 sono state acquistate in Italia circa sette milioni di confezioni di farmaci utili a liberarsi dai sintomi più fastidiosi e diffusi della rinite.
I più comunemente utilizzati, secondo i dati dell’Anifa, sono gli antistaminici ad uso topico (spray nasali e colliri) e ad uso sistemico per via orale (ad esempio prometazina, difenidramina, oxatomide, cetirizina, loratadina). Sono inoltre di comune impiego farmaci vasocostrittori (azelastina cloridrato, efedrina, nafazolina nitrato, ossimetazolina cloridrato, etc.) che si associano ai più comuni prodotti per l’igiene nasale (soluzioni saline isotoniche ed ipertoniche)”.
Nell'approfondimento a fondo pagina i consigli dell'Anifa per limitare i fastidiosi effetti dei pollini e godersi al meglio l'arrivo della bella stagione.