Via libera della Commissione Europea alla direttiva 2012/52 per introdurre regole comuni in materia di prescrizioni mediche in tutti i Paesi dell'Ue. Lo scopo è definire un elenco minimo di elementi affinché il paziente che viaggia possa vedere riconosciuta la prescrizione medica anche quando si trova al di fuori dei propri confini nazionali. Attraverso queste informazioni, infatti, sarà più facile per il farmacista verificare l'autenticità della ricetta.
"L'anno scorso, la Commissione ha adottato una legislazione sui diritti dei pazienti per l’assistenza sanitaria transfrontaliera. L’adozione odierna di un codice di condotta per le prescrizioni transfrontaliere è un ulteriore passo essenziale per il raggiungimento dell'obiettivo principale di questa normativa: garantire che il diritto dei pazienti di accesso alle cure di buona qualità nei confini dell'Unione europea diventi una realtà”, ha spiegato Tonio Borg, Commissario Europeo per la Salute e la Politica dei consumatori. Secondo il quale “queste regole aiuteranno sicuramente i pazienti che viaggiano in un altro Stato membro ad ottenere le medicine di cui hanno bisogno nel Paese in cui si trovano".
Nel complesso, il numero di prescrizioni transfrontaliere è stimata in circa 2,3 milioni all'anno, pari a circa lo 0,02%-0,04% di tutte le prescrizioni dell'Ue. Tuttavia, sottolinea una nota della Commissione Europea, “per gruppi specifici di pazienti il riconoscimento delle prescrizioni transfrontaliere farà una differenza importante", ad esempio per i malati cronici, che potranno viaggiare senza temere di rimanere senza medicine, o i pazienti con malattie rare, che potranno reperire farmaci oltrefrontiera.
La nuova direttiva, che dovrà essere adottata dai Paesi Membri entro il 25 ottobre 2013, prevede che ad uniformarsi siano i dati che permettono di identificare facilmente il paziente, il medico prescrittore e il prodotto prescritto, si tratti sia di farmaci che di dispositivi medici. Ad esempio, i farmaci dovranno essere indicati attraverso la denominazione generica (salvo eccezioni per i farmaci biologici), in modo da facilitare la corretta identificazione dei prodotti commercializzari nell'Ue sotto diverse denominazioni commerciali nonché dei propotti posti in vendita solo in alcuni Stati Membri.
Nessun vincolo, invece, per quanto riguarda il formato, l’aspetto o la lingua in cui è redatta la prescrizione. Né vengono preclusi ulteriori elementi, in linea con le pratiche nazionali, che i medici aggiungono alla prescrizione.
Vedi il testo della Direttiva in italiano.