“Il numero di psicologi attivi nel Sistema Sanitario Nazionale è molto inferiore rispetto alle necessità espresse dalla popolazione italiana. Con 2,38 psicologi ogni 100mila abitanti nei consultori e 2,2 psicologi ogni 100mila abitanti negli ospedali pubblici, siamo molto lontani dall’avere 1 psicologo ogni 1.500 abitanti, rapporto che numerosi studi di settore indicano come necessario”. I numeri arrivano dalla Fondazione Soleterre, che denuncia come “in Italia le attività psicologiche e psicoterapeutiche, soprattutto quelle dedicate all’infanzia e all’adolescenza sono trattate come un bene di lusso e non sono ritenute essenziali”.
Per rafforzare la presenza degli psicologi nel Ssn, la Fondazione Soleterre ha così lanciato una campagna – presentata oggi a Roma presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati – affinché sia inserito uno psicologo in ogni reparto ospedaliero italiano, con borsa di studio o specializzazione annuale, finalizzata nel lungo termine alla strutturazione a tempo indeterminato da parte del Sistema Sanitario Nazionale. “Questo tipo di ingaggio permette una presa in carico dei pazienti nel tempo, stabile e continuativa, condizione necessaria per una vera cura del paziente”, sottolinea in una nota.
Una iniziativa per contribuire a dare risposte alla “vera e propria emergenza psicologica in corso”, che riguarda “soprattutto il disagio emotivo dei giovani”. In Italia, riferisce la Fondazione, 6 bambini su 10 sotto i sei anni e 7 su 10 sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali, con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia; il 50% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 14 anni e il suicidio è la seconda causa di morte in Italia nei giovani tra i 15 e i 24 anni, preceduta solo da incidenti stradali. Inoltre, il 36% degli adolescenti afferma di sentirsi triste (campione intervistato da Soleterre-EMG Different nel 2021) e il 17,3% degli adolescenti pensa che sarebbe meglio morire o di volersi fare del male quasi ogni giorno o più della metà dei giorni (campione intervistato da Soleterre-EMG Different nel 2021).
Più di 1 italiano su 4 afferma che il suo benessere psichico è peggiorato negli ultimi 3 anni e il 49% di chi ha fatto ricorso alla psicoterapia ha dovuto interrompere o ridurre le sedute per insostenibilità economica. In caso di malattia oncologica, solo 1 adulto su 5 riceve aiuto psicologico.
Questo perché “il numero di psicologi ospedalieri è scarso e la maggioranza dei servizi psiconcologici in ambito ospedaliero risulta affidata a professionisti precari, con contratti rinnovati di anno in anno o con borse di studio supportate dal Terzo Settore. Ad esempio, su 82 psicologi presenti nelle oncologie pediatriche italiane, solo il 28% ha un contratto di lavoro indeterminato. Questa tendenza pesa ovviamente sia sulla qualità di vita dei professionisti, sia sulla possibilità di garantire percorsi stabili ai pazienti e alle loro famiglie.”
Tutto questo interessa in maniera significativa anche la lotta al cancro infantile: “Il supporto psicologico è metà della cura – argomenta la Fondazione -. È provato che a un maggior benessere mentale corrispondano tassi di guarigione più alti. Per questa ragione Soleterre ha creato una rete di supporto psicologico alle famiglie con bambini malati di cancro e con patologie croniche affinché nessun bambino malato debba essere lasciato solo. È fondamentale, tuttavia, un impegno pubblico perché all’interno degli ospedali sia garantito a pazienti e famiglie il supporto di professionisti della salute mentale per ridurre l’impatto del tumore e delle malattie croniche in età evolutiva. La rete sarà necessaria fino a che non verranno strutturati gli psicologici in tutti i reparti pediatrici italiani e non vi sarà accesso gratuito ai servizi di supporto psicologico territoriali”.
Per raggiungere questi obiettivi sono necessari importanti investimenti a livello nazionale, ma “ad oggi – evidenzia la Fondazione - l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per quota di spesa sanitaria dedicata alla salute mentale con risorse particolarmente carenti per i servizi ospedalieri e territoriali di neuropsichiatria infantile che in questi anni si trovano ad affrontare una vera emergenza (Fonte SINPIA Società italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza)”. Nello specifico, Soleterre chiede quindi che sia realizzato un programma di investimenti per portare la spesa in servizi ospedalieri e territoriali di neuropsichiatria infantile dal 3,4% attuale al 10% della spesa sanitaria complessiva.
“Nel corso del 2024 abbiamo ricordato Franco Basaglia, ci rattrista vedere quanto stiamo arretrando in termini di politiche pubbliche sanitarie rispetto alle sue intuizioni. La nostra società è pronta e sta acquisendo sempre più consapevolezza circa l’importanza della salute mentale, serve che anche la politica accolga questa richiesta di attenzione e di aiuto. Lo psicologo di base dovrebbe essere un diritto per tutti, come il medico di base. Eviterebbe tante conseguenze negative dovute al mancato supporto psicologico, dal femminicidio ai problemi di sviluppo e cognitivi” afferma
Damiano Rizzi, fondatore e Presidente di Fondazione Soleterre. “Lo psicologo è fondamentale anche nella cura del cancro infantile. È provato che a un maggior benessere mentale corrispondano tassi di guarigione più alti. Crediamo non possa esserci salute senza salute mentale e non è più accettabile che nelle diverse situazioni di bisogno occorra pagare per accedere al supporto psicologico, è una chiara e gravissima violazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione” conclude Rizzi.
Grazie al supporto informativo da Rai Per la Sostenibilità – ESG, dal 15 al 21 aprile 2024 sarà inoltre trasmessa, attraverso i canali editoriali RAI, la nuova campagna SMS di Fondazione Soleterre “Una rete nazionale di supporto psicologico alle famiglie con bambini malati di cancro. Nessun bambino malato di cancro deve essere lasciato solo” per finanziare borse di studio/specializzazione per giovani psicologi all’interno dei reparti di oncologia pediatrica, con l’obiettivo di arrivare nel lungo periodo alla loro strutturazione a tempo indeterminato da parte del SSN. Un primo passo, questo, per affrontare la questione a livello nazionale e portarla nel dibattito pubblico e all’attenzione dei decisori politici.