“Il Fondo nazionale per la lotta al randagismo, ormai ridotto a poco più di 300.000 euro, è evidentemente inadeguato per qualsiasi strategia di controllo e non permette neppure di ipotizzare un minimo risultato concreto”. Ad affermarlo il presidente della Sivamp, Aldo Grasselli, sottolineando che però “il problema del randagismo non si può risolvere sostituendo i servizi veterinari del Ssn con gli ambulatori privati. Il problema, oggi drammatico elemento limitante, è solo la mancanza di risorse, per il pubblico come per il privato”.
Grasselli ricorda come “attualmente, in Italia, il solo mantenimento in canile di circa 600 mila randagi ricoverati prosciuga complessivamente circa 27 milioni di euro l’anno, con enormi differenze di costo e benessere tra le varie regioni italiane, ma con pari difficoltà nel finanziare le necessarie azioni di prevenzione”. Per Grasselli, “la mancata approvazione della Legge di riforma della 281, cui tutta la categoria veterinaria unita aveva dato un concreto contributo tecnico, rende difficile parlare di governance in questa situazione, che resterà emergenziale in molte parti del Paese”.