L’Associazione nazionale malati reumatici (Anmar) e il Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (Cnamc) di Cittadinanzattiva, dopo aver preso visione della proposta del Ministero della Salute inerente il riparto dei fondi sanitari per l’anno 2012, e in particolare della parte relativa alle linee progettuali per l’utilizzo da parte delle Regioni delle risorse vincolate per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale 2012 Cittadinanzattiva, “denunciano la totale assenza nei relativi atti di linee progettuali e relativi stanziamenti a favore delle patologie reumatiche croniche, con particolare riferimento all’istituzione delle reti reumatologiche”.
Così si apre la
lettera inviata dalle associazioni al ministro della Salute, Renato Balduzzi; al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani; Al Capo dipartimento della qualità del Ministero della Salute, Filippo Palumbo; al direttore generale Agenas, Fulvio Moirano; agli assessorati regionali della Sanità; al presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Antonio Tomassini.
Le Associazioni hanno ricordato che “in Italia sono oltre 5 milioni le persone che soffrono di malattie reumatiche di queste, circa 734.000 sono colpite da forme croniche particolarmente gravi ed invalidanti quali: artrite reumatoide, spondilo artropatie, vasculiti e connettiviti malattie particolarmente temibili per il coinvolgimento, oltre che osteoarticolare, di organi interni quali cuore, rene, polmoni, nervi, vasi, cervello etc. Tali malattie colpiscono soggetti rientranti in tutte le fasce di età e in tutte le fasce sociali con una maggiore prevalenza per il sesso femminile”.
I costi dell’assistenza socio-sanitaria rappresentano, inoltre, una seria minaccia per l’economia complessiva del Paese. La spesa per le patologie reumatiche croniche supera i 4 miliardi di euro l’anno, di cui quasi la metà (1 miliardo e 739 milioni) è rappresentata dalla perdita di produttività per circa 287 mila lavoratori malati.
“È indispensabile, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con patologie reumatiche e razionalizzare l’impatto sulle risorse dei sistemi sanitari regionali - conclude la lettera - che il Governo e le Regioni adottino quanto prima azioni concrete volte a garantire la diagnosi precoce, la presa in carico, l’integrazione degli interventi, l’appropriatezza delle prestazioni, nonché l’equità di accesso alle cure e in particolare ai farmaci biologici”.